Una residenza per anziani di Carmagnola licenzia una dipendente malata di tumore. Per il giudice il licenziamento è illegittimo. Lo ha stabilito l'altro giorno il tribunale del lavoro di Asti. La donna, residente nella zona, lavorava come operatrice socio sanitaria. Era stata licenziata dalla casa di riposo a causa del ripresentarsi di una malattia tumorale che l'ha costretta prima a un periodo di inattività e, poi, alla limitazione delle proprie mansioni.
Secondo l'azienda, infatti, la patologia aveva provocato un'infermità nella donna che non le permetteva di sollevare pesi, anche fossero stati pazienti non autosufficienti. La casa di riposo aveva anche sostenuto di non avere altri posti lavoro disponibili per la donna. Puntuale è arrivato il ricorso che il giudice Elisabetta Antoci ha accolto. Ora la residenza per anziani di Carmagnola dovrà reintegrare la lavoratrice.
Il tribunale ha dichiarato nullo il licenziamento poiché discriminatorio. Il giudice ha sottolineato che, all'interno della stessa attività, è possibile trovare un'altra mansione all'operatrice licenziata. Si è fatta menzione, nella sentenza, sugli "accomodamenti ragionevoli" imposti al datore di lavoro a tutela dei dipendenti con disabilità. Stessa formula che il giudice di Ivrea ha utilizzato per condannare, tre settimane fa, la Teknoservice di Piossasco che aveva licenziato un netturbino malato di Parkinson.