La stagione invernale 2021/22 verrà ricordata soprattutto per le temperature elevate e per la scarsità di precipitazioni. Una recente analisi di MeteoSvizzera, Arpa Piemonte e Arpa Lombardia ha rilevato un’anomalia di temperatura di ben +2.1 °C rispetto alla norma 1991-2020, mentre per le precipitazioni si registra un deficit medio del 65%.

Le anomalie delle precipitazioni risultano più marcate sulla pianura piemontese, che non ha potuto beneficiare delle pochissime perturbazioni transitate durante l’inverno soprattutto a causa di un persistente e marcato blocco anticiclonico sull’Atlantico. 

In Piemonte negli ultimi trent’anni un inverno così mite e secco non si era mai verificato. Si ottengono le medesime considerazioni anche allargando l’analisi a tutto il secolo scorso, seppur considerando un numero minore di stazioni di rilevamento.

Simile a questo fu l’inverno 2018/19, particolarmente mite e secco, ma con anomalie non così marcate come la stagione appena conclusa. L’inverno 2019/20 aveva fatto registrare temperature ancora più elevate, ma allora le precipitazioni furono vicine alla media stagionale.

Anche l’inverno 2013/14 è stato piuttosto mite, ma le precipitazioni superarono il 250 % del quantitativo normalmente atteso.

In tempi recenti inverni molto freddi furono invece il 2005/06 e il 2009/10, caratterizzati anche da precipitazioni attorno alla norma o superiori ad essa.