Era un tema su cui alla vigilia ci si aspettava una forte discussione in consiglio comunale e qualche frecciata è effettivamente arrivata. Il tema della 'Messa alla prova" del sindaco Paolo Montagna, riguardo all'indagine che l'aveva coinvolto due anni fa per un accesso abusivo ai sistemi informatici, ha scatenato l'opposizione che ha attaccato il primo cittadino per non essersi fatto processare, optando (come consente la legge) per richiedere al giudice la possibilità di accedere a lavori socialmente utili. E' stato il consiglere comunale di Forza Italia Stefano Zacà a premere sulla questione: "Qui non si sta dicendo se il sindaco è colpevole o meno. Esiste l'innocenza fino a prova contraria. Ma con questo escamotage, consentito per carità, i cittadini non sapranno mai se lei è davvero colpevole o meno. Visto il suo ruolo pubblico, non è un ragionamento secondario". Montagna che ha ribattuto: "Non sono mai stati imputato, ma semplicemente indagato come recita il dispositivo del tribunale. Io chiesi un accertamento anagrafico su una persona, cosa che può fare qualsiasi cittadino. Terze persone, rinviate a giudizio, avrebbero scleto alcuni canali anzichè altri per espletare la mia richiesta, che non ho certo imposto io".