Lidl progetta di insediare un nuovo polo logistico a Carmagnola, nella zona di via Parrucchetto e Legambiente insorge. Pochi giorni fa c'è stato il primo incontro tecnico, su cui il Comune ha dato ufficialità al suo interesse per il progetto, che potrebe portare 150 nuovi posti di lavoro sul territorio. L'associazione ambientalista però insorge: “Un progetto che rischia di ridisegnare pesantemente l’orizzonte o, più propriamente, di coprirlo -dichiarano Fabio Dovana e Giorgio Prino, rispettivamente presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e presidente del circolo Legambiente Il Platano-. In Italia, più che altrove, dovremmo saper e voler salvaguardare il suolo e la bellezza con azioni e politiche concrete. Sembrerà banale ricordarlo ma il suolo è fondamentale nel contrasto ai cambiamenti climatici perché racchiude il più importante stock di carbonio terrestre, un aspetto ancora troppo sottovalutato. Per questo invitiamo la Giunta comunale di Carmagnola e i vertici della catena tedesca della grande distribuzione a dimostrare lungimiranza e amore per il territorio individuando un sito alternativo per l’insediamento, dove il suolo già compromesso ma non più produttivamente utilizzato possa essere riconvertito ad ospitare la logistica, anche a costo di rivedere in parte il progetto e la sua dimensione”.
L’area su cui dovrebbe sorgere l’insediamento LIDL, già destinata dall’attuale Piano Regolatore del Comune di Carmagnola all’uso industriale, è stata recentemente oggetto di una variante che ha portato l’Indice di Utilizzazione Territoriale dal 30% al 43%, con un’occupazione di suolo diventata quindi pari al 140% di quanto previsto dal PRG. Di conseguenza la Superficie Utile Lorda è passata da 37.000 metri quadri ad oltre 54.000, mentre l’altezza dagli 11 metri previsti dal PRG fino ad oltre 19 metri. Un progetto che avrebbe indubbiamente, per la quantità importante di camion e furgoni che si muoverebbero da e per il sito, pesanti ripercussioni anche sul traffico di Carmagnola: “È presumibile - dicano da Legambiente -, siano state prese in considerazione l’uso dell’autostrada (opportuno ma difficile da imporre e poco gradito a chi deve pagare il casello) e la futura presenza della nuova tangenziale. Sembra che ci siano importanti segnali relativamente alla “Bretella Est”, ma fino al suo completamento, dove passeranno i camion? Un transito veicolare che in ogni caso, anche con la futura viabilità, inciderà ulteriormente sul già pessimo stato dell’aria della città, da anni bollino rosso per i livelli di PM10”,