«Il colonnato dell'abbazia di Casanova è in pericolo: il cancro alla pietra che lo ha colpito rischia di cancellarlo per sempre. Occorrono circa 40mila euro per poterlo restaurare e mettere in sicurezza». Questo l’accorato appello di Don Adriano Gennari, sacerdote dell’Ordine di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, che da oltre vent’anni gestisce le aree del complesso religioso. «L'abbazia – spiega Don Gennari - è un piccolo complesso nelle campagne della città, realizzato tra il 1743 e il 1753 su progetto di Giovanni Tommaso Prunotto, allievo di Filippo Juvarra, a seguito delle devastazioni causate da un incendio che distrusse il vecchio complesso, che venne successivamente demolito».
L'edificio è anche sede della “Casa di spiritualità del cenacolo eucaristico della trasfigurazione onlus”, che conta due centri D’ascolto: uno qui a Casanova e uno a Torino, in corso Regina Margherita 190, che assistono settimanalmente decine di persone. Sul tema interviene anche l’Architetto Fausto Gennari, cui si deve il restauro dell’intero complesso abbaziale: «Il chiostro del monastero è cintato da una cornice di 48 colonne di granito rosa di Baveno, che necessitano di un intervento di riqualificazione considerevole da attuarsi in tempi brevissimi per evitare la perdita di uno degli elementi architettonici più caratteristici e preziosi».