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Il fumo degli incendi in Val Susa e nel Pinerolese è ormai arrivato alle porte di Torino e in alcuni comuni della cintura Sud l'aria è  irrespirabile. Segnalazioni sono arrivate da Piossasco, Bruino, Orbassano, Rivaltam Carignano e persino in alcuni quartieri del capoluogo si avverte un forte odore di bruciato. Sulla produzione di fumi molto densi e ricchi di monossido di carbonio e particolato criversati sulla pianura, l'Arpa afferma che «è presumibile un ulteriore peggioramento delle condizioni di inquinamento atmosferico nel caso gli incendi dovessero proseguire con l’intensità attuale». Inoltre, secondo l'Agenzia regionale «tali emissioni sono accompagnate da fumi particolarmente densi che, trasportati dal vento, possono percorrere distanze significative e contribuire all’incremento delle concentrazioni di particolato Pm10 e Pm2,5, misurato nelle stazioni della rete regionale».

Parole che fanno aumentare la preoccupazione anche nelle zone non colpite dai roghi, mentre ha fatto molto discutere la nota diffusa dall'Asl To3 che ha invece categoricamente escluso problemi per la salute pubblica: «In merito alla situazione ambientale causata dai ripetuti ed estesi incendi che interessano l'area della Val Noce l'Asl To 3 concorda con le amministrazioni comunali sulla valutazione di inesistenza di pericoli per la salute pubblica ed in particolare per le fasce deboli quali anziani e minori». Parole che hanno suscitato moltissime polemiche, ma l'azienda sanitaria ha anche aggiunto: «In queste situazioni, nelle quali i fumi degli incendi possono ostacolare il corretto transito degli autoveicoli si sconsiglia di utilizzare i mezzi di trasporto privati ed effettuare attività fisiche all'aperto, per il fatto stesso di non congestionare il traffico e il transito dei mezzi antincendio».