È tornato per l'ennesima volta in carcere Tepepa, al secolo Ennio Sinigaglia, il «nonno-rapinatore» moncalierese protagonista di leggendari assalti alle banche cominciati negli anni Sessanta, a Torino e Cuneo. Adesso ha compiuto 80 anni e appena qualche settimana fa gli avevano concesso gli arresti domiciliari nella sua casa di Moncalieri, ma venerdì mattina, 1 dicembre, i carabinieri lo hanno riportato dietro le sbarre per un residuo di pena che, secondo il suo legale, avrebbe già scontato.

Del resto in cella Tepepa ha trascorso circa 40 anni, metà della sua vita e, grazie alle sue avventure criminali, è diventato addirittura protagonista di un film in cui racconta i colpi a banche e gioiellerie, le sparatorie e le fughe a tutta velocità, inseguito dalle forze dell'ordine. Memorabili i suoi travestimenti, da finanziere o poliziotto, ma anche anche da elettricista, per i sopralluoghi prima delle rapine con la «banda del neon».

Lo scorso anno l'incorreggibile nonno Ennio è stato protagonista di due goffe evasioni dai domiciliari nel giro di un mese: prima per andare a ritirare la pensione alle poste di via Vittime di Bologna e poi per gustarsi un caffè in un bar del centro storico di Moncalieri. Era stato arrestato, scarcerato e riarrestato ad aprile, con un provvedimento del Tribunale di Ivrea. Dopo una raffica di istanze e richieste al Tribunale della libertà era tornato a Moncalieri, ma venerdì per lui si sono di nuovo spalancate le porte della prigione. Questa volta, però, potrebbe davvero essersi trattato di un errore.