La Consulta comunale per l’Ambiente e il Verde di Torino ha proposto all'attuale amministrazione l'impegno a diminuire il limite di velocità dei tir sulla tangenziale dagli attuali 80 km/h  a 60 km/h. Secondo l'analisi, comporterebbe una riduzione del 40% di anidride carbonica emessa, e un allungamento dei tempi di percorrenza di 5 minuti. Ma dalla Regione sono piovute forti critiche.

“Ridurre la velocità di percorrenza dell’attuale tangenziale a 60 Km/h come suggerito dalla Consulta comunale per l’Ambiente e il Verde di Torino poco cambierebbe - sottolinea Gianluca Gavazza, consigliere del gruppo Lega Salvini Piemonte -. Infatti, la causa dell'inquinamento sta nelle lunghe code con conseguenti numerose fermate e ripartenze dei tir, che allungano così la permanenza e le scalate di marcia in tangenziale, con continue emissioni di inquinanti. La soluzione fin, dal 1976, sta nella realizzazione della Tangenziale Est di Torino e assolutamente non nell'ampliare l'attuale tangenziale di una o più corsie come alcuni amministratori locali vorrebbero. È certo che allargando le corsie l'inquinamento ambientale e acustico non diminuirebbe per le popolazioni che vivono oggi lungo la tangenziale di Torino”.

Il Consiglio regionale del Piemonte nei mesi scorsi ha approvato l'ordine del giorno presentato dal gruppo Lega Salvini Piemonte per impegnare la Giunta, di concerto con il Governo, a ricostituire al più presto una società che si occupi, con il coinvolgimento degli enti locali, della realizzazione della Tangenziale Est del nodo di Torino.

“Da autotrasportatore - continua Gavazza - posso confermare che un camion che deve andare dall’autostrada A4 alla A21, da Brandizzo a Santena, oggi deve circumnavigare Torino e transitare da territori che potrebbero essere evitati. In questo modo, con la nuova infrastruttura che servirà la zona est di Torino ci sarà un risparmio di chilometri percorsi, meno traffico e quindi meno inquinamento acustico e ambientale”.