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VILLASTELLONE - Rapina l'ufficio postale in cui lavora come direttrice la sua convivente: condannato con un complice. Si è concluso ieri, mercoledì 26 novembre 2025, con una condanna a quattro anni e quattro mesi di reclusione il processo di primo grado, celebrato con rito abbreviato, nei confronti dei due uomini accusati della rapina avvenuta il 14 agosto 2024 all’ufficio postale di Villastellone. Uno dei due uomini finiti alla sbarra era il compagno della direttrice della filiale, che durante il blitz venne immobilizzata e legata a una sedia con fascette in plastica.

Secondo quanto emerso dalle indagini, i due imputati avevano raggiunto insieme Villastellone con il volto coperto da dei cappellini. L’uomo legato sentimentalmente alla direttrice sarebbe rimasto all’esterno, mentre l’altro sarebbe entrato armato, sequestrando la donna e fuggendo con un bottino di circa 40 mila euro. Terminata la rapina, i due malviventi si sarebbero allontanati insieme. Fu la stessa direttrice, una volta riuscita a liberarsi, a dare l'allarme.

Circa sei settimane più tardi, la stessa coppia di rapinatori sarebbe tornata per un nuovo assalto a Villastellone con un terzo complice — già condannato tramite patteggiamento a un anno e quattro mesi. Questa volta il colpo non andò a segno: la banda non riuscì ad accedere all’interno delle poste. I carabinieri recuperarono coltelli, fascette da elettricista, mascherine, occhiali per il travestimento e un finta bomba, composta da due sacchetti contenenti materiale gommoso collegati da un filo, che sarebbe servita a intimidire i dipendenti.

Gli arresti dell’intero gruppo sono scattati nel luglio 2025, a quasi un anno dalla prima rapina. Gli investigatori hanno inoltre verificato che i due uomini, subito dopo il colpo da 40 mila euro, avevano effettuato un viaggio in Egitto insieme alle rispettive compagne, tra cui la direttrice dell’ufficio postale svaligiato. Il sostituto procuratore Roberto Furlan aveva chiesto una pena di sei anni per i due imputati principali.