Lo stato di salute del Consorzio Intercomunale Socio-Assistenziale (CISA12) di Nichelino, Vinovo, None e Candiolo al centro del dibattito politico torinese. «Vogliamo fare chiarezza, con un’interrogazione indifferibile e urgente in Consiglio regionale, in merito alle criticità che riguardano il Consorzio Intercomunale Socio-Assistenziale (CISA12) di Nichelino, Vinovo, None e Candiolo, importante ente rivolto a cittadini che abbiano problemi familiari, economici, educativi e sociali, per quanto concerne disabilità, minori e famiglie, anziani, povertà e inclusione e, altresì, le altre strutture sanitarie e socioassistenziali presenti sul territorio piemontese per i servizi di psichiatria e neuropsichiatria infantile. Attualmente, infatti, sul territorio del CISA 12 risultano operativi 3 psichiatri per oltre 600 persone disabili, mentre prima del Covid erano il doppio» spiegano la consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo e la presidente del gruppo Pd in consiglio regionale Gianna Pentenero.
«Attualmente – proseguono le esponenti dem – alcuni pazienti sono direttamente presi in carico dal servizio sanitario dell’Asl To5, altri, invece no, o perché hanno fatto richiesta, ma non c’è disponibilità o perché, sapendo già che non c’è posto, non fanno nemmeno domanda. La situazione è divenuta insostenibile per le famiglie. In alcuni periodi l’attesa per la presa in carico è addirittura superiore a 24 mesi e preoccupa molto, anche presso altre strutture socio-sanitarie, la situazione della psichiatria e della neuropsichiatria infantile. Parliamo di pazienti fragili e vulnerabili che, senza una continuità assistenziale e il riferimento di un unico psichiatra, rischiano crolli e traumi psicologici».
«Data la delicatezza della situazione, riteniamo importante, accendere un faro su questo tema, certo con particolare attenzione alle notizie allarmanti che arrivano da Cisa12, ma anche con riguardo alle tante strutture sanitarie e socio-assistenziali con servizi di psichiatria e neuropsichiatria infantile. Vogliamo un quadro aggiornato di tutto il territorio piemontese con dati precisi, con il numero degli psichiatri che dovrebbero essere presenti e invece non ci sono, con le previsioni di assunzioni, con il dettaglio degli assistiti presi in carico, un eventuale piano operativo per monitorare costantemente le liste d’attesa e intervenire in caso di criticità. Si tratta di un primo importante passo per acquisire informazioni, al quale seguirà, in tempi stretti, una richiesta di informativa in Commissione da parte dell’Assessore. Il tema, infatti, è di grande importanza e richiede un lavoro attento di tutti!» concludono Pompeo e Pentenero.