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NICHELINO - Approda il consiglio regionale il caso di una lavoratrice che dal primo maggio è stata lasciata a casa. La donna operava per un’azienda farmaceutica di Nichelino in staff leasing, quindi con un contratto di somministrazione del lavoro. La vicenda, balzata agli onori delle cronache con la presa di posizione dei sindacati secondo cui alla base dell’interruzione del rapporto lavorativo ci sarebbe l’elezione della lavoratrice a Rsu nell'ottobre 2023, ora viene riportata al centro dell’attenzione dal parlamentare Marco Grimaldi e da Valentina Cera, consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra.

«Un mese fa una lavoratrice somministrata, Rsu della Cgil, aveva subito l'interruzione del rapporto di lavoro da parte di un’azienda di Nichelino - dichiara il vicecapogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi - Lo ha subito perché chiedeva la stabilizzazione di tutti i lavoratori in somministrazione. L'azienda ha rifiutato il reintegro e anzi l'ha sostituita con altri somministrati. Un comportamento inaccettabile. La rappresentanza è un diritto fondamentale, si muovano le istituzioni per mettere la ditta davanti alle sue responsabilità».

«In questo paese è ancora garantito il diritto alla rappresentanza sindacale o invece in Piemonte si può liberamente licenziare per rappresaglia chi, da precaria, ha avuto il coraggio di farsi eleggere per rappresentare le istanze dei lavoratori - dice Valentina Cera, consigliera regionale Avs - Porterò il caso all’attenzione del Consiglio regionale perché sembra che vengano meno diritti costituzionalmente garantiti per lavoratrici e lavoratori».