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SANTENA - Il Consiglio comunale di Santena ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno che istituisce la Consulta comunale per la promozione del senso civico e della vivibilità urbana in materia di sicurezza. Uno strumento stabile di confronto tra Amministrazione, forze dell’ordine, associazioni e cittadini, finalizzato a prevenire il disagio sociale, contrastare il degrado urbano e promuovere il rispetto del bene comune. La Consulta sarà composta dal sindaco (o suo delegato), da quattro consiglieri comunali (due di maggioranza e due di minoranza), dal comandante della polizia locale, da rappresentanti delle forze di Protezione civile, del consiglio pastorale cittadino e, quando opportuno, da esponenti del mondo scolastico e del volontariato.

«Con questo ordine del giorno – ha affermato la consigliera Cetty Siciliano – vogliamo avviare un percorso che parte dall’ascolto e arriva all’azione. È una scelta di attenzione e responsabilità verso la nostra comunità. Crediamo che anche un’Amministrazione locale, nel suo piccolo, possa contribuire a costruire un clima più sereno, fondato sulla legalità, sulla collaborazione e sul senso civico. Un clima dove ogni cittadino si senta parte attiva e responsabile». L’attività della Consulta si articolerà in tavoli tematici, campagne di informazione e formazione, progetti in collaborazione con enti e istituzioni del territorio. Un luogo aperto e dinamico dove raccogliere segnalazioni, elaborare soluzioni e generare consapevolezza.

A chiudere il dibattito è stato il sindaco Roberto Ghio, che ha sottolineato come questa Consulta rappresenti solo un punto di partenza: «Le Consulte non devono diventare strutture rigide, altrimenti rischiano di spegnersi prima ancora di nascere. Devono imparare sul campo, ascoltare, mettersi in movimento. Abbiamo bisogno di strumenti agili, capaci di adattarsi e fare rete». Il sindaco ha inoltre annunciato l’intenzione di avviare nuove Consulte dedicate, in particolare sul tema della disabilità, per affrontare con continuità e concretezza questioni legate all’accessibilità, all’inclusione e alla piena partecipazione alla vita della città: «Dobbiamo imparare a vedere – e a comprendere – anche ciò che non è immediatamente visibile: le disabilità cognitive, sensoriali, intellettive. E serve uno spazio dedicato, in grado di dare voce a chi troppo spesso resta ai margini. Allo stesso modo – ha aggiunto – pensiamo anche a una Consulta giovanile, perché il senso civico si costruisce anche ascoltando le nuove generazioni».