MONCALIERI - L'8 agosto si celebra la Giornata Internazionale del Gatto, un’occasione speciale per focalizzare l'attenzione sui felini più amati dagli italiani (circa 12 milioni i gatti regolarmente registrati e presenti nelle famiglie). In concomitanza con questa ricorrenza, è importante sensibilizzare sull’importanza di cure veterinarie preventive e specialistiche per il benessere degli animali. Proprio grazie a questa maggiore consapevolezza, stanno emergendo soluzioni innovative che migliorano la prevenzione e il trattamento delle malattie nei gatti.
Ne è dimostrazione la storia di Nala: una gatta di 6 anni che vive con i suoi proprietari a Pino Torinese. La dolce micetta, dopo un brutto incidente, è tornata a camminare grazie all’applicazione di cure veterinarie particolari e innovative, come la laser terapia e l’ozonoterapia, trattamenti che in medicina umana sono più consueti ma che in veterinaria rappresentano ancora una frontiera quasi del tutto nuova. Nala è stata curata e fatta tornare in salute all'ospedale per animali Anubi del Gruppo Ca’ Zampa, a Moncalieri.
«Nala viene portata in clinica a fine maggio per ferite gravi ed estese agli arti anteriori per un sospetto investimento – spiega il dottor Michele Massoni, direttore sanitario dell’ospedale Anubi Gruppo Ca’ Zampa- L'arto anteriore destro si conferma da subito il peggiore e viene sottoposto a distanza di 24 ore dall'ingresso (al termine della fase di stabilizzazione) ad amputazione. Per l'arto sinistro abbiamo invece deciso di optare per la via conservativa nella speranza di salvare almeno una zampa. La situazione è però da subito grave: le ferite sono estremamente profonde con perdita di vascolarizzazione a carico delle dita. Abbiamo quindi scelto un trattamento innovativo con cui curare questa parte, attraverso delle sedute di laser terapia e ozono terapia quotidiane, medicazioni, courettage delle aree necrotiche e applicazione di miele».
A distanza di qualche giorno Nala ha dimostrato di rispondere bene alle cure, riuscendo ad appoggiare l'arto medicato e permettendo così di procedere con un intervento chirurgico con cui applicare un lembo libero di cute preso da un'altra zona del corpo sull'area lesa. Anche in questo caso l’impiego del laser ha favorito una più veloce guarigione. «Grazie alla capacità rigenerativa della terapia Laser – continua Massoni - in associazione alla potenza dell'ozono, il tessuto di granulazione ha terminato la sua crescita permettendo così la formazione di nuovo tessuto cicatriziale senza che fosse stato necessario il tentativo di plastica cutanea».