Alcuni hanno già trovato una nuova sistemazione, altri cercheranno un letto a casa di qualche parente, ma fra le 12 persone ospitate nei locali della parrocchia di Salsasio c'è anche chi non sa proprio dove andare. Come Gianfranco Botto, muratore disoccupato dal 2010, che tre anni fa aveva piantato la tenda di fronte al Comune. Grazie alla generosità del parroco don Mario Berardo era stato accolto in una stanza nella vecchia chiesa della Madonna della Neve, ma adesso, come gli altri, dovrà trovarsi un altro posto dove dormire. «A seguito dell'incontro avvenuto fra i rappresentanti del consiglio pastorale e per gli affari economici della parrocchia e i componenti dell'amministrazione comunale – si legge nella lettera inviata agli ospiti dagli uffici parrocchiali -, è emersa l'inadeguatezza dei locali da voi occupati. Al fine di poter proseguire questa attività ci è stato posto l'obbligo di ristrutturare e di mettere a norma sia igienica che di sicurezza i locali per non incorrere in gravi sanzioni economiche e penali». I problemi maggiori riguardano la presenza di bombole del gas e la mancanza di uscite di sicurezza, ma le criticità sono parecchie. Per questo la missiva, inviata a giugno, si conclude con l'invito a lasciare libere le stanze entro il 15 luglio, termine poi prorogato - per alcuni – al 15 agosto. Il Comune, però, ha fatto sapere di non avere alloggi liberi e di non disporre di altre soluzioni abitative. Per questo Botto, che in questi due mesi non è stato in grado di trovare una sistemazione alternativa, lancia un appello: «Io ringrazierò sempre chi mi ha aiutato in questo periodo difficile, ma un posto dove andare proprio non ce l'ho. Io sopravvivo con qualche lavoretto saltuario e non so nemmeno dove mettere i miei attrezzi. Chiedo un po' di comprensione e una mano per poter ripartire».