La frana sulla stradina rialzata a lato dell'argine del Chisola, all'altezza di borgata Barauda al confine con il comune di La Loggia, causata dall'alluvione dello scorso novembre non si sa chi la debba riparare. E nel frattempo la voragine permane e il torrente resta senza un riparo fondamentale. Nel caso di nuove forti piogge, la sponda destra potrebbe avere nuovi e gravi problemi.
Di fatto c'è un rimpallo di responsabilità, venuto fuori anche da riunioni avvenute nei giorni scorsi tra i vari enti interessati. Ossia Comune, Città Metropolitana, Regione e Aipo, l'ente che gestisce il bacino del Po e i suoi affluenti. Regione e Aipo si sono subito tirati fuori dalla questione perchè non di loro competenza: non essendo un argine diretto dell'alveo del fiume non può essere preso in carico da Aipo e la Regione non è proprietaria della strada. La diatriba è tra Comune e Città Metropolitana e il nodo è proprio l'esistenza stessa della strada. Non risulta infatti segnata nel “catasto” della ex Provincia e non è di proprietà comunale, perchè la competenza di palazzo civico si ferma al ponte che scavalca la via in oggetto, circa un centinaio di metri prima della frana. Insomma una strada fantasma.
Silvano Costantino, l'assessore ai lavori pubblici del Comune, spiega: «Aipo e Regione, pur concedendo la loro disponibilità a parlare del tema, non sono competenti in materia. C'è stato poi il tentativo di scaricare sul Comune la responsabilità del ripristino, ma noi siamo responsabili di quella strada fino al cavalcavia presente prima della frana, dopo no. Forse quel prolungamento non ci sarebbe dovuto nemmeno essere». Un nastro d'asfalto stretto che conduceva la viabilità urbana a una ex cava, attiva anni addietro. Ma se non si ripara la frana cosa può succedere in caso di nuove forti piogge? «Che la sponda destra del Chisola può avere problemi – dice l'assessore -, una buona parte è area esondabile e non abitata, ma il rischio che porti danni anche oltre non è da escludere».