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MONCALIERI - La Corte di Cassazione ha stabilito che l'acquisto della villa di Moncalieri appartenuta al calciatore Arturo Vidal non fu favorito dalla 'ndrangheta. L'immobile, messo in vendita per 500 mila euro e poi ceduto per 325 mila, era finito al centro del maxi-processo Carminius, che indaga sulle infiltrazioni mafiose nella zona di Carmagnola.

L'imprenditore che acquistò l’abitazione tra il 2018 e il 2019, era stato accusato di collusione con la criminalità organizzata, in particolare per aver coinvolto mediatori legati ai clan. Ma secondo la Suprema Corte, non esistono elementi concreti che dimostrino pressioni mafiose. La Cassazione ha sottolineato che per configurare una vera collusione è necessario che l’imprenditore offra appoggio stabile e consapevole alle cosche, instaurando rapporti di scambio continuativo. In questo caso, l'affare è stato definito "occasionale", nato da segnalazioni informali e privo di un legame strutturato con ambienti mafiosi.

La decisione ha portato all’annullamento della condanna e alla revoca della confisca dell'immobile. Un passaggio importante che ridimensiona l’impianto accusatorio su una delle vicende più simboliche del processo Carminius, senza però smorzare l’allarme sulla presenza della 'ndrangheta nel torinese.