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NICHELINO - Prima dell’inizio dei lavori del consiglio comunale, andato in scena mercoledì 23 ottobre 2024, a Nichelino l’attenzione dei presenti in sala è stata calamitata dalla pacifica protesta di una famiglia che sta lottando con tutte le sue forze per il diritto alla casa. «Si tratta di una storia, drammatica e ingiusta, che vede come protagonista una famiglia che lotta per il diritto alla casa: una storia unica e personale come tutte le storie, ma i cui particolari ricorrono anche nelle altre centinaia, migliaia di storie di emergenza abitativa nella città e cintura di Torino» spiegano dal Collettivo Prendocasa, che ha reso pubblica prima della riunione del parlamentino cittadino questa delicata vicenda.

«Io, il mio compagno e le nostre cinque figlie e figli abbiamo subito uno sfratto cinque anni fa: ci siamo rivolti alle istituzioni, nella speranza che potessero garantire il nostro diritto ad avere una casa, ma ci siamo ritrovati letteralmente abbandonati… - racconta la giovane nichelinese -Io e la mia famiglia ci siamo ritrovati costretti ad occupare un alloggio Atc per poter avere un tetto sopra la testa. La casa in questione era a dir poco fatiscente, priva di prese elettriche, di infissi, addirittura del pavimento: un alloggio non solo vuoto da ben nove anni, ma evidentemente inadatto a qualsiasi forma di assegnazione. È stato solo grazie alla solidarietà della nostra rete sociale e di amici e ad anni di lavori durissimi che siamo riusciti a trasformare quelle rovine in una casa. Come quasi tutte le persone che sono state costrette ad occupare, abbiamo per anni pagato il canone: l’Atc non ha mai segnalato che quel pagamento non costituiva un’assicurazione contro lo sgombero, limitandosi ad intascare i bonifici. Qualche settimana fa, abbiamo ricevuto una richiesta di risarcimento da parte della stessa Atc: quasi ventimila euro per gli “oneri di occupazione”». 

Una vera e propria mazzata per la famiglia: «Vogliamo che le istituzioni prendano in carico la nostra situazione e si assumano le loro responsabilità – concludono dalla famiglia - Vogliamo che vengano avviate immediatamente le procedure per regolarizzare la nostra situazione. Vogliamo far sentire la nostra voce: basta case sfitte, basta persone senza casa». Il sindaco, Giampiero Tolardo, ha sottolineato la disponibilità sua e dell’Amministrazione comunale ad incontrare e ascoltare la giovane mamma, Ilenia, e la famiglia in difficoltà, ma ha ribadito che il Comune non ha competenza sulla querelle, che riguarda Atc. «Non accetteremo che le promesse siano solo chiacchiere – commentano dal collettivo Prendocasa - finché non ci sarà una casa staremo con la massima attenzione sulla situazione».