Saranno giorni tesi nel Pd tra Nichelino e Moncalieri dopo la mancata rielezione del consigliere uscente Diego Sarno, di Nichelino. Per lui 3809 voti: troppo pochi, alla vigilia le aspettative erano ben diverse. Nelle ore successive la certificazione della mancata rielezione, il dito è stato subito puntato verso Moncalieri. Da quel Comune non sono arrivati i voti che «dovevano» arrivare anche grazie al ticket con Sivia Di Crescenzo: «Il 70% delle mie preferenze nichelinesi è andata ad aiutare con la doppia scelta anche Di Crescenzo - spiega Sarno -, all'inverso? A me da Moncalieri è arrivato solo il 25% delle sue preferenze. Sono soddisfatto del voto a Nichelino (1365 voti contro i 1691 di cinque anni fa con situazioni molto meno favorevoli) ma con Moncalieri apriremo un confronto. Sono e siamo pronti a ripartire e continuare il lavoro territoriale». Sarno non lo dice, ma l'amarezza è tanta. L'ex consigliere si dice soddisfatto dei voti presi in città a Nichelino, ma qualche calcolo andrà fatto inevitabilmente. Sarno era sostenuto, sulla carta, anche dai Comunisti dell'assessore Verzola e dalla lista civica Chreo. In sostanza da tutta la giunta di Nichelino, meno Azzolina.
Il patto territoriale Pd Moncalieri-Nichelino ad oggi scricchiola molto, al di là delle dichiarazioni di facciata. Nelle ore successive il risultato elettorale sarebbero volati i primi stracci con accuse più o meno velate di una sorta di boicottaggio mirato. Il sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna ha rimarcato come «Il lavoro del consigliere regionale Sarno è stato proficuo e oggi il partito è più forte di prima. Continuiamo il lavoro». In sostanza, un tentativo di stemperare gli animi.
Antonio Landolfi, segretario Pd di Nichelino e coordinatore di zona ammette che: "Per Diego Sarno le aspettative erano diverse, anche a Nichelino ci si immaginava qualche voto in più. Il fatto di avere sul territorio nella stessa lista Pd tre candidati di peso come lui, Pompeo e Di Crescenzo provoca inevitabilmente una divisione di voti. Perché è stato fatto? Non lo so (sorride ironico, ndr) forse perché siamo più bravi".