L'allarme siccità tocca anche il carmagnolese. E' la Coldiretti a lanciare un grido di allerta che tocca chi in un modo chi nell'altro tutto il torinese ed il Piemonte. Gli agricoltori sono preoccupati per le semine primaverili di mais e soia, stante anche la difficoltà nell’effettuare le necessarie lavorazioni dei terreni, ma anche per le colture invernali già in campo, come per i foraggi, per i nuovi impianti arborei da frutta e viticoli e, più in generale, per evitare di compromettere la fase produttiva di un’intera campagna agraria, si registra la necessità di soddisfare un fabbisogno idrico già deficitario.
Nella zona di Carmagnola e comuni limitrofi il quadro è critico. Michele Mellano, direttore di Coldiretti Torino, spiega «E' stato chiesto alle amministrazioni competenti di intervenire con interventi urgenti a supporto del settore agricolo, anche in linea con quanto sollevato dall’Anbi, Associazione nazionale bonifiche italiani, anticipando l’avvio del periodo irriguo, con lo scopo di permettere, laddove se ne ravvisi l’urgenza, la possibilità di effettuare bagnature straordinarie. Questo consentirebbe alle imprese agricole di poter avviare l’irrigazione straordinaria per alcune colture. A livello regionale piemontese, alla luce degli evidenti cambiamenti climatici in atto, è urgente definire un piano strutturale per gli invasi che possa consentire di attivare un sistema multi-obiettivo che permetta di efficientare la gestione delle acque. Coldiretti chiede di rendere più flessibile l’inizio e la fine del periodo irriguo. A fronte del periodo di siccità in cui siamo piombati serve un cambio di mentalità. Si deve passare a una cultura della prevenzione con opportuni interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, possibili solo attraverso opere infrastrutturali».