«Quello che chiediamo è che si sveltiscano le pratiche con l'assicurazione perchè si possano iniziare i lavori di ripristino delle parti di palazzo rovinate dall'alluvione. Sembra che questa porzione di territorio sia stata dimenticata dagli organi pubblici». Alzano la voce i residenti di strada Tetti PIatti 17, interni A e B. Sono quelli tra i più copiti dell'alluvione di circa un anno fa e ancora oggi devono convivere con i danni che quel dramma ha causato ai palazzi. Crepre profonde nei muri, cantine che ancora oggi trasudano acqua e cedimenti della struttura delle finestre nel cortile interno. «Vediamo di progetti importanti che Atc sta discutendo con il Comune di Torino, mentre qui ci sono persone che hanno perso tutto e hanno subito gravi danni. Non chiediamo molto, solo uno snellimento delle procedure burocratiche perchè si intervenga sui problemi sotto gli occhi di tutti».
Atc, in una nota, spiega: «Nel posto in questione Atc ha effettuato numerosi sopralluoghi e verifiche. Il perito ha accertato che le crepe al piano terreno, causate dall’alluvione, non sono di tipo strutturale e dunque non vi è alcun pericolo di crollo per l’edificio, altrimenti gli abitanti sarebbero stati costretti a lasciarlo. L’Agenzia ha già effettuato una valutazione dei danni e chiesto preventivi di spesa per i lavori di ripristino necessari, con i quali ha avviato la pratica di richiesta di risarcimento all’assicurazione. Entro qualche mese la pratica di risarcimento dovrebbe concludersi e a quel punto ci saranno i fondi per dare il via ai lavori, cui i proprietari parteciperanno per la loro quota che sarà deliberata in assemblea».