Sono stati spesi 50 mila euro per poter ospitare, negli ultimi cinque mesi, i 30 nomadi dell'ex campo abusivo della Brandina all'hotel Meditur in zona industriale, dopo che l'alluvione aveva spazzato via le loro baracche. La cooperativa che segue i 30 rom con quei soldi ha pagato alloggio e due pasti al giorno ad ogni nomade ospitato. La questione è stata affrontata durante l'ultimo consiglio comunale, che ha agitato un po' gli animi tra maggioranza e opposizione.
I rom entro la prima settimana di maggio verranno spostati nel nuovo campo attrezzato all'interno dell'area Iren di via Freylia. Ci rimarranno un anno, periodo entro il quale il Comune dovrà trovare una nuova zona su cui costruire il campo nomadi definitivo. La fotografia della situazione l'ha fatta in consiglio l'assessore al Welfare, Silvia Di Crescenzo: «I soldi disponibili non sono mai stati di più: 50mila euro e tali sono sempre rimasti. La cooperativa si basava sulle cifre che spende per la gestione dei migranti che sono sempre alloggiati in quell'hotel. Ora verranno spostati in via Freylia, ma con Iren abbiamo un contratto che ci vincola a liberare la zona entro massimo un anno da quando verranno insediati i rom. Se andremo oltre, ci saranno penali salate e noi non vogliamo pagare altri soldi».
Aspre le risposte dell'opposizione. Forza Italia, Lega e Fratelli D'Italia hanno attaccato la maggioranza. «Ci sono moncalieresi che hanno perso la casa per l'alluvione mandati in agriturismi a cui pare siano state fatte pressioni per accelerare il loro ritorno a casa, perchè si limitassero le spese. Invece i rom sono cinque mesi ospiti in un albergo. Ancora una volta capiamo chi ha la precedenza». Di Crescenzo ha ribattuto: «Non potevamo girare la faccia dall'altra parte. Anche la prefettura aveva voluto precisare che quei 30 rom erano degli sfollati dell'alluvione a cui avremmo dovuto trovare una sistemazione».