Una storia raccapricciante di abuso e sfruttamento è giunta al suo snodo giudiziario in corte d'assise di Torino. Una donna di 57 anni, affetta da una disabilità mentale, è stata ridotta in schiavitù per due anni dalla famiglia che avrebbe dovuto prendersi cura di lei. I Carabinieri di Nichelino erano intervenuti nel settembre 2021, scoprendo una realtà drammatica: la vittima, emaciata, senza denti, coperta di lividi e con un orecchio strappato, era costretta a pulire la casa e subiva violenze con spranghe di ferro.
Il pubblico ministero ha chiesto pesanti condanne per i tre imputati: 11 anni e 6 mesi, 9 anni e 2 mesi, e 9 anni di reclusione, per i reati di riduzione in schiavitù, lesioni personali volontarie e appropriazione indebita. La donna, non autosufficiente e incapace di controllare i propri impulsi, era stata affidata alla famiglia dal padre morente, ma invece di ricevere cure e sostegno, è stata sfruttata e maltrattata.