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Una vera e propria industria dei pezzi di ricambio “taroccati” quella scoperta nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Torino. I Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego Torino, dopo un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, hanno smantellato una vera e propria organizzazione che faceva della contraffazione di parti di ricambio ed accessori per autoveicoli, la sua attività. I controlli hanno riguardato l'interporto di Orbassano.
 
L’operazione ha permesso agli inquirenti di ricostruire l'intera filiera distributiva della merce falsa, interamente radicata nel nord-ovest del paese. Oltre 20.000 gli articoli sequestrati dai finanzieri nel corso di numerose perquisizioni effettuate in varie località del Nord Italia, nelle province di Torino, Pavia, Brescia e Vercelli. Oltre 1,5 milioni di euro l’ammontare della truffa. Vari i loghi e gli articoli contraffatti, delle più note case automobilistiche nazionali ed internazionali, tutti destinati al settore dell’autotrasporto pesante; tra questi, parti di carrozzeria in plastica, lamierati a taglio termico e rivestimenti esterni, profili in alluminio per sponde, barre paraurti posteriori, spoiler cabina, borchie copri-cerchi, kit copri sedili, tutti articoli che non corrispondevano ai criteri qualitativi delle case titolari dei diritti di privativa industriale.
 
Quello dei ricambi contraffatti continua a confermarsi un business fiorente e redditizio. I consumatori sono attratti da prezzi vantaggiosi, anche sul mercato e-commerce e spesso anche i ricambisti non si accorgono del “tarocco”. Si tratta tuttavia di una realtà che andrebbe combattuta con tutti i mezzi. I pezzi falsificati, infatti, non garantiscono la rispondenza agli standard qualitativi di quelli originali con notevoli rischi in tema di sicurezza stradale, a causa delle verifiche scarse, o del tutto assenti, che sono effettuate in sede di produzione.
 
A tutto ciò si aggiungono anche i problemi dal punto di vista della sostenibilità, perché i materiali utilizzati per la contraffazione spesso non rispettano le normative per la sicurezza e la difesa dell'ambiente. Al termine di questa prima fase delle indagini sono 4 le società coinvolte nella vicenda, 5 i soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria torinese per vendita di prodotti contraffatti, ricettazione e frode in commercio. Come ricordato oltre 1,5 milioni il valore della merce cautelata.