Dopo i dubbi e le preoccupazioni dei mesi scorsi arriva un piano per rafforzare il Centro antidoping di Orbassano. Un emendamento presentato dalla giunta regionale al disegno di legge «omnibus», approvato nei giorni scorsi dal Consiglio regionale, prevede infatti l'ampliamento delle competenze della struttura accanto al san Luigi, un incremento del volume dell’attività e, soprattutto, la salvaguardia del personale in servizio.

«Il nostro obiettivo, in accordo con gli altri soci – ha spiegato l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta – è di lavorare a un nuovo statuto e presentare un piano per rafforzare il Centro. Oltre a riconfermare la struttura come laboratorio di riferimento regionale per la tossicologia, vogliamo valorizzarne le competenze nel contesto dell’avvio della Banca dati nazionale Dna, in quanto il Centro risulta essere uno dei pochissimi accreditati in Italia. Il laboratorio potrebbe inoltre contribuire alle esigenze regionali sulla diagnostica oncologica».
Creato in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006, con il tempo il Centro è diventato il punto di riferimento regionale e nazionale per le analisi tossicologiche. Ha 28 dipendenti e nel 2016 ha eseguito 277 mila esami di laboratorio. Dopo l’uscita dell’unico socio privato nell’aprile scorso, è ora un consorzio formato esclusivamente da enti pubblici: Regione Piemonte, Università di Torino, Azienda ospedaliera universitaria San Luigi, Istituto Zooprofilattico. Dal 2012 non riceve più contributi regionali ma ha mantenuto il bilancio in attivo finanziandosi con i proventi dell’attività.