Due strutture murarie di rilevanza archeologica sono emerse durante l’esecuzione di un piano di sondaggi di verifica, preliminare all'inizio dei lavori per la ristrutturazione di Casa Camosso, l'immobile rilevato dal Comune tempo fa per ristrutturarlo e destinarlo ad attività pubbliche.

La prima struttura è in corrispondenza del locale adibito a stalla dell’annesso agricolo, l'altro nella stanza del corpo edilizio principale.

I resti di muro sotto la tettoia testimoniano la presenza di un edificio antecedente la costruzione della cascina, di cui non vi è traccia nella cartografia storica e nella “Mappa a libro” di Giuseppe Antonio Balmazza del 1778.

Proprio qui è stato rinvenuto anche un frammento di ceramica annerito probabilmente medievale, in mezzo a pietre con tracce di bruciato, a dimostrazione che in quel punto avvenne un incendio.

Su richiesta della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino su entrambi i muri sono stati eseguiti ampliamenti di scavo e approfondimenti e quindi protette con un geotessuto.