Poesie come specchio dell’anima, frutto dell’interiorità che sussurra quello che la mente razionale non può vedere. E’ un’esperienza sensoriale la nuova opera di Antonietta Natalizio, questa volta un audiolibro, dal titolo “Anima”, pubblicato nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore. I versi sono pregni di sentimenti puri, valori, speranza, positività, bellezza del creato, amore in senso lato, e arrivano dritti al cuore del lettore, in ogni respiro, dove il bene supremo rappresenta il culmine della bellezza. Le liriche sono lette dalla voce di Alessandro Quasimodo, poeta, attore e regista teatrale, figlio del Premio Nobel Salvatore Quasimodo. 

«Mentre si ascolta un audiolibro - spiega l’autrice, nata a Nola ma che vive a Vinovo - si attivano e vengono coinvolte diverse abilità cerebrali, che permettono di potenziare l’immaginazione, arricchendo il linguaggio. Non solo nei suoi aspetti verbali, ma anche in quelli socio-emotivi, e rafforzano la capacità di concentrazione anche quando si eseguono diverse attività contemporaneamente». I versi, proprio come nella precedente silloge della Natalizio “La farfalla gialla”, possono essere considerati pensieri liberi e incondizionati, che volano verso la libertà e rappresentano la realtà spirituale dell’individuo. 
«La poesia - spiega l’autrice, psicologa clinica e di comunità per professione - ci insegna a decifrare il nostro mondo interiore, ad esprimere sé stessi e le nostre emozioni più profonde. Essa ha la grande capacità di stimolare la reazione emozionale e intellettuale del lettore per farlo diventare autore di nuovi percorsi assolutamente unici e irripetibili. Inoltre, la poesia ha la grande capacità di curare l’anima: attraverso la narrazione si esercita, in chi legge o l’ascolta, un’azione consolatoria e benefica. È un cammino meditativo poetico che ciascuno di noi può compiere il proprio benessere». 

L’Anima rappresenta la musa ispiratrice di tutta la silloge. Una guida interiore che porta all’essenza del cuore. Pagina dopo pagina, la poesia parla, con le sue parole eterne, all’anima dell’individuo e all’anima del mondo. «Al lettore - confessa Antonietta Natalizio - vorrei trasmettere l’importanza di un cammino verso la parte più elevata della sua mente, per arrivare a connettersi con la propria dimensione più intima e spirituale. La poesia è una scintilla dove tutto può iniziare. Quando si è illuminati - conclude la scrittrice - si attiva un sottile lavoro interiore, dove ci si può districarsi dalle proprie connessioni errate, riappropriandosi della propria dimensione più autentica».