CANDIOLO - Tempo di bilanci per la Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro. Compie 20 anni il Bilancio Sociale e di Sostenibilità del sodalizio. Numeri eloquenti che raccontano l’impegno, la dedizione e la passione a sostegno dell’Istituto di Candiolo – IRCCS. Nel 2023 la Fondazione ha destinato oltre 26 milioni di euro alla cura e alla ricerca sul cancro. La generosità è il motore di tutto grazie a 41 mila donazioni totali, cui si deve aggiungere lo straordinario successo delle sottoscrizioni del 5x1000 (quasi 270 mila firme) e le eredità e i lasciti testamentari.
Il racconto di come l'Istituto di Candiolo - IRCCS stia crescendo negli spazi, nelle attrezzature e nella qualità della cura e della ricerca oncologica, per affrontare le sfide del futuro, è stato fatto con un evento digitale condotto dal direttore de La Stampa, Andrea Malaguti. Un itinerario all’insegna non solo di numeri, ma di testimonianze - come quella di Claudio Gasparotto, un paziente che tre anni dopo essere guarito dal tumore al pancreas ha partecipato alla Maratona delle Dolomiti, una delle gare ciclistiche più spettacolari al mondo – di volti e di passione, perché come ha detto il presidente della Fondazione, Allegra Agnelli: «Sono riuscita a trasmettere l’amore che ho messo per Candiolo, un centro in grado di offrire un contributo significativo alla sconfitta del cancro». E poi c’è quel legame di fiducia unico con tutti quelli che da 38 anni sostengono la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro: «Candiolo è fatto con le persone per le persone, una grande famiglia dove tutti insieme abbiamo lo stesso obiettivo. Il segreto di Candiolo infatti – prosegue Allegra Agnelli - è nel mix fatto di medici, di ricercatori, di coloro che lavorano ogni giorno in Istituto, dei nostri sostenitori che non ci abbandonano mai e dei pazienti, che con la loro fiducia rafforzano il nostro impegno a fare ogni giorno ancora meglio e ancora di più. È il modello Candiolo, l’unico Centro italiano di ricerca e di cura oncologiche interamente realizzato con il sostegno di donatori privati».
Ma c’è un punto che Allegra Agnelli ha voluto sottolineare in modo particolare ed è «l’orgoglio di vedere tanti giovani e brillanti ricercatori internazionali rientrare in Italia, e soprattutto a Candiolo, dopo un’importante esperienza professionale fuori dai confini nazionali. È il riconoscimento che il nostro Istituto è un’eccellenza al mondo per fare ricerca. Noi non ci fermiamo, ma solo tutti insieme possiamo raggiungere traguardi sempre più importanti». «A Candiolo – ha affermato il direttore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Gianmarco Sala – sono attivi nove macro-progetti di ricerca, ai quali si aggiungono gli studi svolti dai 291 ricercatori nei 40 laboratori. In un anno le pubblicazioni sulle più prestigiose riviste internazionali sono state 259. Nel campo della cura la Fondazione ha contribuito a garantire circa 1 milione e 400 mila prestazioni ambulatoriali». L’aggiornamento del parco tecnologico è continuo: «Nei nuovi spazi della radiologia interventistica e diagnostica – prosegue Sala - sono operative, fra l’altro, due nuove Tomotherapy, con un impegno di spesa complessivo di circa 7 milioni di euro. Sono entrati in funzione per la chirurgia oncologica due nuovi robot Da Vinci, che si affiancano a quello già esistente, e diventerà presto operativa una nuova Pet-Tc, inserita nei nuovi spazi della medicina nucleare. Nel reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia è appena arrivato un ecoprocessore digitale, e infine abbiamo inaugurato un nuovo reparto di Medicina Interna al servizio del Sistema Sanitario Nazionale».
Candiolo è proiettato verso il futuro: «Continua senza sosta – prosegue Sala - il piano di sviluppo. Oggi l’Istituto si estende su 60 mila quadrati, grazie al completamento del primo lotto del "Cantiere Candiolo”, che ha visto, fra l’altro, la nascita di “Oncolab”, 3 mila metri quadrati e 15 laboratori a disposizione della ricerca che occupava già un’area di 10 mila metri quadrati. È stata completata la progettazione della nuova Biobanca, importante spazio di ulteriori 3 mila metri quadrati per la conservazione dei campioni di cellule tumorali che comporta un investimento di 10 milioni di euro». Una preziosa struttura, «utile per lo studio sempre più approfondito della malattia e per la messa a punto di terapie sempre più personalizzate che sarà aperta alla comunità scientifica», sottolinea il direttore scientifico Anna Sapino. Così come è messa a disposizione dei centri di ricerca internazionali Xenturion, la più ricca collezione al mondo di “tumoriodi” generati da metastasi di malati oncologici del colon-retto. «Comprende 128 modelli 3D di tumori metastatici e consentirà di studiare da vicino i meccanismi di resistenza della malattia e nuovi bersagli molecolari», spiega il professor Livio Trusolino, responsabile del Laboratorio di Oncologia Traslazionale dell’Istituto.
Un altro primato di Candiolo è l’utilizzo del nuovissimo Robot Da Vinci Single Port per la chirurgia mininvasiva della mammella: «Siamo i primi e unici in Italia - dice il dottor Antonio Toesca, Direttore del Programma di Chirurgia Senologica - a operare con questa metodica. Il robot permette di accedere alla zona da trattare attraverso un'unica incisione di pochi centimetri, garantendo la massima precisione e minimizzando le cicatrici con grande vantaggio per la qualità della vita delle pazienti».
CANDIOLO - Nel 2023 da Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro destinati 26 milioni per le attività dell'Irccs - FOTO
Candiolo La generosità è il motore di tutto grazie a 41 mila donazioni totali, cui si deve aggiungere lo straordinario successo delle sottoscrizioni del 5x1000 (quasi 270 mila firme) e le eredità e i lasciti testamentari