Poche ore fa sono scattate le manette nei confronti di Alessandro Longo, quarantenne di origini calabresi residente a Carmagnola, coinvolto nelle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Torino, coordinate dalla Procura della Repubblica torinese che, lo scorso 18 marzo, hanno portato all’arresto, nell’ambito dell’operazione denominata “Carminius”, di 18 soggetti affiliati alla cosca Bonavota, responsabili di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, reati fiscali e truffa.
Le indagini avevano dimostrato l’appartenenza dello stesso carmagnolese al sodalizio criminale in stretta sinergia con i fratelli Salvatore e Francesco Arona, ai vertici dell’organizzazione, al fine di assicurare all’articolazione ‘ndranghetista il pieno controllo del settore edile, del commercio di autoveicoli e della gestione delle videoslot nel territorio di Carmagnola e paesi limitrofi.
Per tale ragione gli inquirenti, valutando la posizione dell’indagato, avevano deciso di emettere, il 29 luglio 2019, un provvedimento di fermo. Quest’ultimo, tuttavia, evidentemente consapevole della sua posizione, si era abilmente dileguato facendo perdere le tracce. I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria del capoluogo, dopo alcuni mesi di approfondite indagini, attività di appostamento sono riusciti ad individuare il ricercato presso la propria abitazione, dove era tornato credendo di poter rimanere qualche ora al sicuro.