Rischio taglio di alcuni finanziamenti Pnrr sul territorio della cintura sud. A lanciare l'allarme è il gruppo Pd della Regione. "Il piano Fitto-Meloni di rinegoziazione del PNRR prevede di DEFINANZIARE, totalmente o parzialmente, dal PNRR, misure per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro. Misure che, secondo le intenzioni, si salveranno solo se si troveranno altre forme di finanziamento" .Prendendo in considerazione i Comuni di Moncalieri, Carmagnola, Nichelino e Vinovo il definanziamento verrebbe a interessare ben 30 progetti per un importo complessivo di 66 milioni di euro.

Secondo la relazione dei Dem, tra i più significativi interventi a rischio ci sono:

MONCALIERI: ristrutturazione e rifunzionalizzazione del Teatro Civico G. Matteotti: 6.800.000;

MONCALIERI: ristrutturazione e adeguamento della scuola De Amicis: 4.300.00;

CARMAGNOLA: restauro e riconversione chiesa di San Filippo, recupero funzionale di Palazzo Lomellini, ristrutturazione e messa a norma della Biblioteca Civica Berti-Rayneri: 6.600.000;

CARMAGNOLA: interventi di efficientamento energetico in varie scuole elementari (c.so Sacchirone - Borgo S. Giovanni - Borgo S. Michele): 700.000;

NICHELINO: riqualificazione del parco urbano inclusivo di via XXV Aprile, con strutture ludico-educative per famiglie;

VINOVO: restauro e rifunzionalizzazione fabbricato "ex ospizio" del Cottolengo di via Nuova: 12.259.378;

VINOVO: opere di adeguamento strutturale e riqualificazione energetica della scuola secondaria di I grado - A. Gioanetti di via De Amicis: 2.070.000.

 

"Mentre rischiano di venire sacrificati progetti importanti che i nostri Comuni contavano di realizzare con i fondi PNRR e che in molti casi sono già in stato avanzato di realizzazione, il Presidente Cirio è silente - commentano il vice Presidente del Consiglio regionale Daniele VALLE e il consigliere regionale Diego SARNO-Non una parola di preoccupazione né l’annuncio di un’iniziativa di interlocuzione con la Meloni e con Fitto. Perché Cirio non si fa sentire? È d’accordo che vengano definanziate opere in Piemonte per 2 miliardi di euro, tra le più utili alla cittadinanza? Perché far saltare anche progetti che non sono in ritardo sui tempi di realizzazione? Un’amministrazione corretta dovrebbe togliere i fondi a chi è in ritardo, non ai Comuni virtuosi piemontesi. E non ci si nasconda dietro alla proposta di Fitto di utilizzare i fondi di Coesione europei per tappare il buco: intanto, perché l’80% sono destinati al Sud e per il Nord Italia non c’è capienza; inoltre se si utilizzano altri fondi europei per pagare i progetti del PNRR, non resterà più nulla da impiegare per le altre progettualità. Mentre il caro-inflazione sta mettendo in forse la realizzazione di tante case ed ospedali di comunità, ecco che nuove criticità stanno per esplodere sui vari territori. La Regione Piemonte non può prendere ancora tempo e osservare passivamente tutto ciò".