Materassi, pneumatici, mattoni ed elettrodomestici gettati abusivamente da ignoti nell'alveo del torrente Chisola, raccolti dai volontari alluvionati lo scorso novembre che hanno così provato ad accendere una luce sulla difficile gestione del post-alluvione. È stato un pomeriggio di “lavoro” quello organizzato ieri dall’associazione Amici del Chisola, in collaborazione con il Comitato di Borgata 5 Tagliaferro-Tetti Piatti, i VAS, e patrocinata del Comune di Moncalieri.

Una cinquantina i residenti della zona, a cui si sono aggiunti alcuni profughi ospitati in zona Vadò, hanno indissato guanti e stivali per ripulire il greto del fiume, noto alle cronache per l’esondazione che ha provocato l’allagamento di diverse borgate di Moncalieri nel novembre scorso. Hanno trovato e smaltito di tutto, segno che l'inciviltà regna ancora sovrana senza capire le gravi conseguenze che questa possa portare.

In pratica, gli stessi cittadini colpiti dalla piena del fiume hanno deciso di mettersi loro in prima linea, senza aspettare gli enti preposti alla pulizia di un fiume che preoccupa ancora, nelle giornate in cui piove. 

Insieme a loro, anche il sindaco di Moncalieri Paolo Montagna: «Ho voluto esserci e collaborare  in prima persona perché credo in iniziative come questa. Ringrazio i cittadini che, mostrando grande senso civico, hanno partecipato a questa giornata. È bello vedere la nostra comunità, fatta di uomini, donne, bambini e ragazzi che pur colpiti da questa tragedia scelgono di organizzarsi e impegnarsi. C’è grande voglia di rialzarsi insieme: il loro è un messaggio positivo che contrasta con chi, invece, violenta il nostro territorio creando anche pericolo per le altre persone.  Per quanto riguarda questa zona, ho già chiesto alla Città Metropolitana la chiusura alle auto della via che la collega, soggetta a sversamento abusivo di rifiuti, così da limitare il fenomeno. Purtroppo però, contro l’inciviltà le regole da sole non bastano. Quel che è certo che continueremo a lavorare su ogni fronte per gestire il post alluvione e garantire la sicurezza dei nostri fiumi. Stiamo facendo la nostra parte quotidianamente e chiediamo a tutte le altre istituzioni di fare la loro».

In prima linea anche i presidenti delle borgate, come Roberto Solferino (Barauda) e Stefano Perini (Santa Maria). «Questi volenterosi cittadini che hanno partecipato all'iniziativa - ha sottolineato l'associazione Amici del Chisola -, pur avendo perso molto- se non tutto- hanno trasformato la loro rabbia in impegno civile e l'odio per quel fiume si è trasformato in seme di rinascita».