NICHELINO - Picchia l’ex moglie, che lo ha lasciato dopo 17 anni di matrimonio, mandandola in ospedale con diverse ferite al volto. Stanno facendo molto discutere le motivazioni della sentenza con cui i giudici del tribunale di Torino hanno condannato l’uomo a un anno e sei mesi per lesioni, assolvendolo però dall’accusa di maltrattamenti nei confronti dell'ex compagna che vive a Nichelino. La pm Barbara Badellino aveva chiesto una condanna a quattro anni e mezzo.
La violenta aggressione ai danni della donna, 44enne madre di due figli, è avvenuto il 28 luglio 2022. Secondo i giudici «siamo di fronte a un unico episodio di lesioni personali. Fino al 28 luglio 2022, nulla di penalmente significativo si è verificato». Esclusa quindi la sussistenza del reato di maltrattamenti perchè non sono stati riscontrati gli elementi necessari per configurare il reato, a partire dall'abitualità di comportamenti violenti in ambito famigliare.
Inoltre, si legge nella sentenza, gli insulti e le frasi rivolte alla donna prima dell’aggressione vanno «calate nel loro specifico contesto: l’amarezza per la dissoluzione della comunità domestica era umanamente comprensibile. Al di là dello scurrile linguaggio, l’imputato esprimeva il disappunto per il peggioramento delle condizioni economiche a cui sarebbe andato incontro. Si è alla presenza della normale dialettica innescata da una decisione sicuramente traumatica (la separazione comunicata con un messaggio su WhatsApp)».
La pena è stata sospesa con la condizionale. Il caso ha fatto molto discutere a livello nazionale, tanto che la Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio ha chiesto gli atti del procedimento.