Niente più acqua calda per alcuni palazzi atc di via Pracavallo di Nichelino. Il problema, che ha fatto scatenare la protesta di una trentina di famiglie, nasce dalla decisione dell'agenzia per la casa di staccare la centrale termica dall'acqua sanitaria (che garantiva il servizio tutto il giorno), a causa di costi diventati insostenibili. La strada è installare il boiler elettrico, ma una trentina di famiglie si ribellano a questa decisione. "Vogliamo il boiler a gas: costa meno di quello elettrico e ci garantisce lo stesso servizio". Così ieri è nata una protesta dai balconi, finchè la tensione non si è alzata tanto da far intervenire i carabinieri. E poco dopo è arrivato anche il sindaco, Giampiero Tolardo, che aveva già chiesto ad Atc di intervenire per rasserenare la questione: "Il problema riguarda i nuclei famigliari che non hanno aderito alla proposta di installazione di boiler elettrici avanzata da ATC per risparmiare sull'utilizzo di gas consumato dalla caldaia da un magawatt. Non è stata una buona idea limitare l'erogazione dell'acqua sanitaria alle famiglie dalle 7,00 alle 10,00 al mattino, dalle 11,00 alle 13,00 nella pausa pranzo e dalle 17,00 alle 20,00 nelle ore serali, senza che la cosa fosse stata condivisa con l'Amministrazione, per di più in un periodo di emergenza sanitaria, in cui i soggetti più fragili sono a rischio". Si è poi trovata una mediazione con atc: l'acqua calda ci sarà dalle 6 alle 22, fino a quando non sarà stato possibile installare sistemi idonei a fornire un servizio così importante, attuando un risparmio sui consumi.
NICHELINO - Protestano i residenti Atc per l'acqua calda che non c'è: arrivano carabinieri e sindaco
Nichelino Una trentina di famiglie hanno alzato la tensione, ieri pomeriggio, in via Pracavallo, dopo che l'agenzia per la casa ha deciso di staccare la centrale termica collegata all'acqua per eccessivi costi, imponendo il boiler elettrico
