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NICHELINO - E’ turbolento, politicamente parlando, questo ultimo scorcio di 2025 a Nichelino. Mauro Turri, referente locale di Italia Viva, prende le distanze dal gruppo denominato «Lista Civica D’Aveni – Casa Riformista».

«Negli ultimi anni il mio impegno politico si è sempre fondato su un principio preciso: costruire percorsi condivisi, coerenti e riconoscibili, capaci di tenere insieme identità riformista, radicamento territoriale e partecipazione reale delle persone. È su questa base che, a Nichelino, è stato avviato un lavoro paziente e costante di dialogo con il mondo civico e con realtà impegnate nel sociale, dando vita a un progetto politico credibile e strutturato. Questo percorso, sviluppato nel tempo con metodo e trasparenza, ha trovato ulteriore slancio nel progetto della Casa Riformista, annunciato a livello nazionale, che abbiamo interpretato come un’opportunità per rafforzare un’alleanza già in costruzione, non certo come un’operazione formale o nominalistica – spiega Mauro Turri - Su queste basi sono state organizzate iniziative pubbliche, momenti di confronto e attività sul territorio, con l’obiettivo di dare sostanza politica a un’idea, non semplicemente un’etichetta. La decisione assunta a livello regionale di promuovere un diverso progetto, senza alcun confronto con chi sul territorio aveva già avviato un percorso concreto, rappresenta una scelta che considero profondamente sbagliata nel metodo e nel merito. Un’imposizione dall’alto che non solo ignora il lavoro svolto, ma lo svuota di significato, cancellando relazioni, credibilità e fiducia costruite nel tempo».

«La costituzione in Consiglio comunale del gruppo denominato “Lista Civica D’Aveni – Casa Riformista” segna una frattura politica evidente. Le persone che lo compongono sono distanti, per storia e per scelte pregresse, dal percorso riformista che Italia Viva ha sempre rivendicato. In passato hanno sostenuto opzioni politiche alternative al centrosinistra, in particolare il Movimento 5 Stelle: una scelta legittima, ma incompatibile con la narrazione di continuità e coerenza che oggi si vorrebbe imporre – spiega l’esponente di Italia Viva - Questa operazione non rafforza il progetto riformista, ma lo indebolisce, perché rompe il rapporto con il territorio e trasmette un messaggio chiaro e preoccupante: il lavoro politico locale non è un valore, ma un ostacolo da superare. Non partecipazione, ma allineamento; non confronto, ma presa d’atto. A questa scelta si sono opposte diverse figure che hanno contribuito in modo concreto alla presenza di Italia Viva a Nichelino. Carlo Colombino, presidente della Lista Chreo e tesserato dal 2023, così come i candidati di Italia Viva presenti nella Lista Chreo alle elezioni del 2021, hanno espresso la loro contrarietà a un’operazione che disconosce il contributo dato al rafforzamento della maggioranza di centrosinistra. La conseguenza politica è già evidente: gli iscritti storici e una parte significativa dei simpatizzanti hanno scelto di non riconoscersi nel gruppo che nasce oggi in Consiglio comunale e di proseguire la collaborazione con la Lista Civica Velardo per Nichelino, ritenuta l’unica coerente con il percorso costruito fino a oggi».

«Resto iscritto a Italia Viva, ma non posso condividere una scelta che contraddice il lavoro fatto e i valori che ho sempre rappresentato – conclude Turri - Continuerò a esprimere dall’interno una posizione chiara e critica, chiedendo con forza se il Partito intenda essere una comunità politica capace di valorizzare i territori o una struttura verticistica in cui le decisioni vengono assunte altrove e ai territori resta solo il compito di adeguarsi».