Ferite «non compatibili» con un incidente. Tanto basta per confermare che Umberto Prinzi, 47 anni, l'uomo trovato cadavere ieri mattina a Moncalieri, è stato ucciso. Il responso definitivo lo darà l'autopsia. L'uomo aveva segni sul collo, forse da strangolamento, ma anche una ferita alla nuca. Forse provocata da un proiettile di piccolo calibro. Sembra una sorta di esecuzione nei confronti di un personaggio già noto alle forze dell'ordine. Prinzi, infatti, era l'assassino reo confesso della «bella Valentina», al secolo Cosimo Andriani, la trans che lui uccise nel 1995 per soffocamento. Gettò il corpo in una scarpata delle Valli di Lanzo. Condannato a 22 anni di carcere, nel 2007 fece ritrovare il corpo alla polizia, ammettendo il delitto. 
 
Nato a Carignano, Prinzi era uscito dal carcere da poco più di un anno, dopo aver scontato la pena per l’omicidio di Valentina. E' stato identificato in serata grazie alle impronte digitali. Quando i carabinieri hanno confrontato le sue con quelle presenti nella banca dati sono emersi i dettagli sull'identità, fino a quel momento ignota perchè il 47enne, in tasca, non aveva documenti. Abitava a Torino e il perchè il suo corpo sia stato gettato in un fosso a Moncalieri è ancora un mistero. Così come la mano che lo ha ucciso.
 
L’indagine è coordinata dai carabinieri del nucleo investigativo. Per ora non è esclusa alcuna ipotesi. In queste ore i militari stanno passando al setaccio gli ultimi mesi di vita dell'uomo: spostamenti, amicizie e, soprattutto, il traffico sul telefono cellulare. Qualche dettaglio utile, insomma, per risolvere il rompicapo.