POIRINO - «Non ho mai dato del mafioso al sindaco». Si difende Pasquale Saraceno, titolare dal 2020 di un minimarket in via Indipendenza a Poirino. I suoi video, postati su Facebook per sottolineare le lungaggini e i tanti disagi subiti dalla sua attività a causa dei lavori di restyling della strada dove c’è il suo negozio, insieme ad altre lamentele di altri utenti sui social hanno determinato una dura reazione da parte del primo cittadino, Nicholas Padalino.
Il sindaco, come ha scritto sul web, sarebbe pronto anche ad adire le vie legali: «Accetto le critiche, sempre. Ma la critica è un conto, altra cosa è dare a me o ai miei collaboratori del “mafioso”: la trovo un’accusa infamante, specie se fatta attraverso i social che hanno una cassa mediatica impressionante. Il vostro disagio non vi autorizza, né ora né mai, a usare toni diffamatori (che nulla c’entrano con la critica). A tal proposito, mi trovo costretto a difendere la mia immagine e quella dell’Ente che rappresento, nelle sedi competenti».
«E’ un’accusa non veritiera – spiega Pasquale Saraceno – Se sono stato frainteso, me ne scuso, ma, come si vede nei video postati sul mio profilo Facebook, non ho mai detto che il sindaco è un “mafioso”. Non mi sarei mai permesso di apostrofarlo con un titolo simile. Ho detto solo che “la mafia è qui al nord, non al sud”. Piuttosto, sono stato io a venire denigrato e discriminato, visto che sono stato etichettato come “piccolo insignificante fruttivendolo”. Ho pure ricevuto l'invito di lasciare il paese: una forma di “razzismo”. Il sindaco ha saputo cosa mi era successo, ma è stato indifferente. Ho realizzato quei filmati perché sono in grande difficoltà. Via Indipendenza è stata chiusa con l’inizio dei lavori a febbraio. Il cantiere, mi era stato detto dal Comune, sarebbe dovuto durare un mese. Ne sono passati 9 e la strada non è ancora completamente aperta. Per me è stato un danno enorme».
«Ho perso gran parte dei miei clienti che venivano da fuori paese – aggiunge il commerciante – Calcolatrice alla mano, e lo posso dimostrare con i dati stilati dal mio commercialista, ho subito un danno da 70mila euro. Sarò pure un “piccolo fruttivendolo”, ma sono tra quelli che ha votato questa amministrazione. Come tutti i cittadini ho il diritto di essere ascoltato. Quei video sono una richiesta di aiuto, solo nelle spese vive, per andare avanti, altrimenti sarò costretto a chiudere e perdere tutto».


