Galleria fotografica

NICHELINO-CANDIOLO-VINOVO - Tempi di attesa troppo lunghi per i servizi psichiatrici e neuropsichiatrici infantili, in alcuni comuni dell'area Torino sud la situazione è preoccupante secondo la consigliera regionale del Pd, Laura Pompeo.

«Un anno fa abbiamo denunciato, con un’interrogazione, le gravi carenze nei servizi di psichiatria e neuropsichiatria infantile sul territorio del Cisa 12 e in molte altre strutture sanitarie piemontesi. Oggi, a distanza di ben dodici mesi, quelle criticità non solo persistono, ma si sono aggravate. Ho, pertanto, presentato un atto di indirizzo in Consiglio regionale per impegnare la giunta ad agire con urgenza» spiega l'esponente del Partito Democratico Laura Pompeo, che ribadisce la sua preoccupazione per la situazione in cui versano i servizi psichiatrici e neuropsichiatrici infantili, in particolare nei comuni di Nichelino, Vinovo, None e Candiolo, dove i tempi di attesa per una prima visita superano i 24 mesi.

«Parliamo di pazienti fragili, spesso con disabilità, che necessitano di cure tempestive e continuative. Ogni ritardo è un rischio concreto per la loro salute psicofisica. Non possiamo più accettare che la carenza di personale medico comprometta la qualità delle cure e sovraccarichi i professionisti in servizio - prosegue la consigliera regionale di centro sinistra - Con il mio ordine del giorno, che mi auguro venga discusso e approvato in tempi stretti, voglio impegnare la giunta regionale a predisporre un piano straordinario di assunzioni di psichiatri e neuropsichiatri, con priorità per le aree più critiche come il Cisa12, a definire un cronoprogramma operativo per ridurre le liste d’attesa, con obiettivi misurabili e scadenze certe, a garantire la continuità assistenziale, assegnando un medico di riferimento stabile per ciascun paziente, a destinare risorse economiche aggiuntive per il potenziamento strutturale e organizzativo dei servizi e, inoltre, a istituire un sistema di monitoraggio permanente e trasparente, con pubblicazione semestrale dei dati».

«Il diritto alla salute mentale non può essere un lusso né una promessa disattesa - conclude Laura Pompeo - È tempo che il Piemonte metta al centro i bisogni dei più vulnerabili, con azioni concrete e verificabili. Questo Ordine del Giorno è un passo necessario, ma servono volontà politica e investimenti strutturali per cambiare davvero le cose. Spero di non ritrovarmi tra sei mesi o un anno a dover raccogliere, ancora una volta, il grido d’allarme dei cittadini piemontesi su un tema tanto delicato».