RIVALTA - Il tribunale di Torino ha stabilito che non vi fu né contraffazione di brevetti industriali né rivelazione di segreti aziendali nella vicenda che vedeva imputato un imprenditore torinese, amministratore di un'azienda con sedi a Bruino e Rivalta. L'uomo è stato assolto dopo l'iter giudiziario iniziata nel 2021.
Anche l'accusa aveva richiesto l’assoluzione, condividendo la tesi difensiva. L’imprenditore era stato portato in giudizio da un ex socio, rappresentante di un’azienda concorrente, che si era costituito parte civile e aveva chiesto un risarcimento di 40 milioni di euro. Dopo l’uscita dall’azienda, l’imputato avrebbe usato informazioni riservate per sviluppare e commercializzare un dispositivo industriale impiegato nel settore della rigenerazione cutanea.
Tuttavia, il tribunale ha ritenuto infondate le accuse. Nessuna prova ha dimostrato l’utilizzo illecito di know-how o la violazione di segreti industriali. Per la difesa, la sentenza mette fine a una «spy story» durata anni, che rischiava di compromettere l'immagine e l’attività dell’imputato.