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SANTENA - La riqualificazione di piazza Martiri della libertà a Santena non piace a tutti. In particolare, in questi giorni al sindaco, Roberto Ghio, e alla giunta è arrivata una lettera aperta a firma di Comitato cittadino promotore della petizione con cui si chiedeva una variante al progetto si restyling e associazione SEquS – Sostenibilità, Equità, Solidarietà.

A far discutere è, in particolare, la rimozione di un grosso abete e di altre piante dalla piazza: «Ci vediamo costretti a riprendere la parola, in qualità di cittadini e rappresentanti di un ampio movimento, alla luce della gestione opaca e della mancanza di dialogo che sta contraddistinguendo la recente trasformazione di piazza Martiri della Libertà. L’Amministrazione non ha voluto accogliere le richieste di una larga parte della popolazione, manifestate con la petizione del 6 maggio scorso, che chiedevano una variante al progetto di rifacimento della piazza. Questo, purtroppo, non è solo un episodio isolato. Inoltre, ci rammarica constatare che, nonostante una diffida formale inoltrata il 13 giugno 2025, avete proceduto a rimuovere l’abete e le altre piante della piazza, senza rispetto per le normative nazionali ed europee che vietano interventi su alberi e arbusti in questo periodo estivo, proprio per la tutela della fauna locale e della nidificazione avifaunistica. La rimozione di queste piante non solo contravviene alle leggi, ma solleva interrogativi sulla cura e il rispetto per l’ambiente che questa Amministrazione dimostra».

«Chiediamo con fermezza che l’Amministrazione fornisca informazioni chiare e tempestive sulla destinazione delle piante rimosse, con particolare riferimento al luogo dove è stato ripiantato l’abete, simbolo di un affetto profondo da parte della cittadinanza. Le piante rimosse, essendo un bene pubblico, non possono essere trasferite senza una specifica delibera del Consiglio Comunale, né possono essere oggetto di donazioni a enti o privati senza che venga rispettato il processo democratico e trasparente previsto. Non possiamo fare a meno di esprimere il nostro disappunto per la mancanza di ascolto che questa Amministrazione ha riservato alle legittime preoccupazioni di tanti santenesi – concludono Comitato e associazione SEquS - La raccolta firme ha rappresentato un esempio di partecipazione democratica da parte dei cittadini, desiderosi di vedere tutelato il verde e di contribuire a una maggiore qualità della vita in città. Un gesto che merita rispetto, non solo per l’impegno civico ma per la passione che ha animato una comunità intera. Chiediamo, quindi, che venga finalmente ascoltata la voce dei cittadini, che ogni giorno si impegnano per rendere Santena un luogo migliore in cui vivere, lavorare e crescere. La tutela del nostro patrimonio verde è un diritto di tutti, un dovere dell’Amministrazione e un impegno per il futuro».