"A quanto pare sono ancora qui a scrivere dato che siamo a martedì e venerdì, io e le mie figlie, abbiamo l esecuzione dello sfratto. Dicevano di stare tranquilla, che era tutto sotto controllo...". La disperazione corre anche via social, per un tetto sulla testa che si allontana a causa della ripresa dell'esecuzione degli sfratti, dopo lo stop derivato dall'emergenza sanitaria. Le parole sopra riportate sono di una donna di Nichelino, ma in tutta la cintura sud sono decine le famiglie coinvolte dalla vicenda. A Carmagnola il Comune ha tentato la carta del contribuito all'affitto per tamponare per quanto possibile il numero di persone che sarebbero coinvolte.

La Corte costituzionale aveva ritenuto legittimo il provvedimento del blocco sfratti, sottolineando che si doveva trattare di una misura dal carattere intrinsecamente temporaneo, destinato ad esaurirsi entro il 31 dicembre 2021, «senza possibilità di ulteriore proroga, avendo la compressione del diritto di proprietà raggiunto il limite massimo di tollerabilità, pur considerando la sua funzione sociale (articolo 42, secondo comma della Costituzione)».

Nella sentenza si legge che, se all'inizio dell’emergenza la sospensione era generalizzata, con le successive proroghe - su cui si appuntavano i dubbi di legittimità costituzionale - il legislatore ne ha via via ridotto l'ambito di applicazione, operando un progressivo e ragionevole aggiustamento del bilanciamento degli interessi e dei diritti in gioco. E con il nuovo anno, la situazione torna a quella pre pandemia.