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MONCALIERI - «Ciò che è accaduto al ragazzo sequestrato e torturato da una baby gang a Moncalieri è un fatto mostruoso, che segna un punto di non ritorno. Non possiamo più parlare di semplice bullismo: siamo di fronte a un’escalation di brutalità minorile che impone una reazione forte e coordinata dello Stato». Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata e segretaria di Azione in Piemonte.

«A Torino e nell’area metropolitana si moltiplicano episodi di violenza gratuita, senza alcun freno né rispetto per la vita altrui. È inaccettabile che bande di giovanissimi si sentano impunite, trasformando la violenza in un linguaggio quotidiano. Chi educa, chi controlla, chi forma deve interrogarsi, ma anche agire. Non servono più convegni o dichiarazioni di principio: servono interventi urgenti, misure di prevenzione efficaci, controlli capillari e percorsi rieducativi veri per chi delinque».

«Alla Procura e alle forze dell’ordine va la mia piena fiducia: è fondamentale che i responsabili siano individuati e puniti con la massima severità - aggiunge Ruffino - ma il tema è più profondo: stiamo perdendo una generazione nella totale assenza di limiti, regole e responsabilità. Al giovane vittima di questo incubo va la mia solidarietà e la mia vicinanza. Non basta indignarsi: occorre ammettere che il sistema educativo e familiare sta cedendo, e che lo Stato deve riprendere il suo ruolo di guida e tutela. Chi tace o minimizza diventa complice».