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PIOSSASCO - E’ stato un Consiglio comunale con polemica a Piossasco. Sta facendo molto discutere quanto accaduto in assise mercoledì 26 novembre. Ad infiammare la seduta del parlamentino locale è stata la mozione presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia sulle Foibe. L'intervento di Carlo Ferrara ha scatenato la reazione dell'opposizione. Secondo Ferrara, qualcuno lo avrebbe apostrofato in malo modo. E' stato il presidente del Consiglio, Calogero Pirillo, a riportare l'ordine, invitando tutti a rispettare le regole del Consiglio.

«A distanza di alcuni giorni faccio un po' di chiarezza su quanto accaduto mercoledì sera in Consiglio comunale – ha scritto sui social il consigliere Carlo Ferrara - Durante un mio intervento, nella fase di discussione sulla mozione presentata dal gruppo di Fratelli d'Italia sul tema delle Foibe, dai medesimi banchi dello stesso gruppo consigliare venivo apostrofato come "Comunista del c...o". Il mio intervento è stato subito a favore del tema specificando però che non dovesse trasformarsi in una strumentalizzazione politica ma un invito di costruzione di un percorso culturale come può documentare lo streaming su YouTube . La mia intenzione era quella di non andare oltre a quanto accaduto, ma non posso più tacere di fronte a continui post fatti su questa vicenda sui social sia in profili personali che in gruppi pubblici».

«La mia profonda amarezza non sta nella frase detta ma bensì nel contesto, il Consiglio comunale, che dovrebbe essere rispettoso sia nel linguaggio che nei modi ma anche perché, per la prima volta le mie figlie guardavano la diretta streaming per capire cosa significasse la politica. Ho dovuto spiegar loro che la politica è una delle più alte forme di servizio verso il prossimo e che non è sempre così che funziona. Ringrazio la sindaca Raneri, il presidente del Consiglio Pirillo, le forze politiche di maggioranza, l'intero gruppo della Sinistra Indipendente e il consigliere Palazzolo per gli attestati di stima e vicinanza dimostratami sia telefonicamente che in presenza – ha scritto Carlo Ferrara - essere consiglieri comunali significa essere degli esempi alle prossime generazioni nel rispetto della democrazia e del pensiero seppur differente dal proprio. Ho deciso di fare questo post per mettere la parola fine a questa triste vicenda (non di certo per avere visibilità) cosa che spero facciano tutti ma per ribadire che sia la mia persona che il gruppo politico che rappresento ci siamo sempre contraddistinti per l'ascolto di tutti i cittadini e il buon senso civico. Oltre per i principi fondamentali come democrazia e rispetto verso le istituzioni. E non vogliamo iniziare adesso a venirne meno».