POIRINO - A quanto pare la situazione alla Denso di Poirino resta tesa e senza certezze. L’ultimo incontro tra azienda e sindacati (Fim, Fiom, Uilm, Fismic) presso l’Unione Industriale di Torino ha confermato uno scenario preoccupante per il sito produttivo, colpito duramente dalla crisi del settore automotive e dal crollo degli ordini da parte di Stellantis e altri grandi costruttori europei.
I sindacati e le Rsu parlano di “preoccupazione forte e costante” per il destino dell’impianto. I contratti di solidarietà, attivi da mesi e prorogati fino al primo trimestre del 2026, hanno evitato tagli drastici al personale, ma non bastano a garantire un futuro stabile. Il nodo centrale rimane quello degli esuberi: dai 150 iniziali si è passati a circa 180, e circa 70 posizioni devono ancora essere gestite. Le uscite, finora tutte volontarie e incentivate, non hanno placato le tensioni.
A peggiorare il clima interno, alcune decisioni aziendali considerate penalizzanti per i lavoratori, come la sospensione del servizio di trasporto dedicato. Un gesto che, secondo i sindacati, manda segnali preoccupanti in una fase già delicata. Nel corso dell’incontro, i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto di riaprire il confronto sull’integrativo aziendale, ritenuto fondamentale per ristabilire fiducia. L’azienda ha accettato e fissato un incontro a fine mese. Intanto, la direzione ha annunciato “misure correttive” per rendere il sito più competitivo, con interventi su sicurezza, ergonomia, qualità e comunicazione interna.