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POIRINO - Si fa sempre più duro lo scontro politico sulla decisione di chiudere la Casa delle donne di Poirino. Dopo le critiche di Cgil Torino, che ha organizzato un presidio pacifico di protesta in difesa dello spazio di via Indipendenza 48, e di Nadia Conticelli, consigliera regionale del Partito Democratico e presidente Pd Piemonte, si è registrata la presa di posizione del sindaco, Nicholas Padalino.

Con un comunicato stampa «fiume», il primo cittadino ha risposto agli attacchi subiti in questi giorni: «Dapprima desidero ringraziare i soggetti coinvolti per essersi attivati e mobilitati su un tema particolarmente importante, quale la violenza contro le donne, e, seguitamente, mi preme rassicurare che l’Amministrazione comunale intende incentivare e promuovere iniziative volte a contrastare questo fenomeno. Tuttavia occorre far chiarezza, perché le dichiarazioni, che sono state rese agli organi di stampa, non ricostruiscono fedelmente la dinamica di quanto accaduto e dunque viene alterata la realtà dei fatti che di seguito provo a sintetizzare. A Poirino non chiude il Centro antiviolenza, per il semplice fatto che a Poirino non è mai esistito un centro antiviolenza. Il Comune di Poirino è convenzionato con il Centro Antiviolenza di Chieri, a cui ogni anno vengono erogate risorse economiche per la quota parte del nostro Ente (convenzione attualmente in corso di validità). Né tampoco vengono messi in discussione o soppressi i servizi previsti nella delibera della Giunta Comunale del 2016, istitutiva della “Casa delle Donne”, che sono comunque garantiti dal Cav di Chieri, dallo sportello di supporto psicologico attivato dall’Associazione Nazionale Carabinieri - sezione di Poirino e, se desidererà proseguire con la collaborazione, dalla Cooperativa Mirafiori».

Replica punto su punto il sindaco: «Nell’ultimo anno, tuttavia, i locali destinati alle varie attività della “Casa delle donne” sono stati utilizzati esclusivamente per accogliere una donna vittima di violenza proveniente da Chieri, che ha utilizzato in via continuativa ed esclusiva i locali suddetti. Pur comprendendo il disagio vissuto dalla donna vittima di violenza, i locali dati in uso alla Cooperativa, da visura catastale depositata agli atti, possono essere utilizzati ad uso ufficio/servizi, quindi idonei ai vari sportelli di ascolto e supporto, ma non ad uso abitativo (tant’è che all’interno del bagno non è neppure previsto il servizio doccia), come invece accadeva. Preso atto di questo utilizzo difforme dei locali, è stato richiesto - con ampio preavviso - di ritornare, da parte del Comune, in disponibilità degli stessi. Alla donna vittima di violenza, per il tramite della Cooperativa, sono state proposte almeno due alternative abitative, entrambe rifiutate. L’Amministrazione Comunale è disponibile a promuovere e potenziare le politiche di genere ed intende costituire una specifica Consulta/Commissione sul presente tema e ringrazia sin da ora i vari portatori d’interesse che vorranno fornire spunti e contributi per potenziare tali servizi sul territorio, inclusa la possibilità di costituire sul territorio poirinese un vero e proprio Centro Anti violenza nonché una casa rifugio, purché in spazi idonei e non in elusione di normativa».

«Mi è stato comunicato che il presidio/protesta è stato organizzato perché il sottoscritto non ha replicato celermente alle varie “accuse” mosse sulla stampa locale: mi scuso per questo ritardo, ma la comunità poirinese ha vissuto (e sta vivendo) un dramma significativo a seguito della prematura scomparsa di due giovani poirinesi, tant’è che persino su testate nazionali è emerso il comunicato del sottoscritto in cui venivano proclamate cinque giornate di lutto cittadino. Nelle suddette giornate, ho preferito sospendere gli eventi pubblici e istituzionali, incluse le repliche agli organi di stampa, per portare personalmente il mio cordoglio alle famiglie e agli amici delle giovani vittime – conclude Nicholas Padalino - Al contempo, purtroppo, l’ennesima tragedia si è abbattuta sulla nostra comunità: dallo scorso lunedì, un giovane poirinese di diciannove anni, a seguito di un incidente stradale, sta lottando per la sua sopravvivenza: sono certo che comprenderete la mia assenza al presidio, ma sento la necessità - in questi momenti - di star accanto alla famiglia che soffre, come fatto nei giorni precedenti. Grato per la comprensione, auspico che le rassicurazioni fornite mediante questo comunicato, relativamente alla volontà di mantenere e potenziare i servizi anti violenza, giungano quanto prima a destinazione. A chi, invece, utilizza strumentalizzare un tema così serio per colpire politicamente il sottoscritto, auspico possa giungergli un po’ di onestà intellettuale, ammesso che ce ne siano i presupposti».