Galleria fotografica

POIRINO - Chiude la Casa delle donne di Poirino, il sindacato Cgil non ci sta: scatta la protesta davanti all'ingresso del Comune. Il presidio pacifico si terrà venerdì 11 luglio dalle 10 alle 12. Lo spazio di via Indipendenza 48, dedicato alla protezione, ascolto e supporto per donne che subiscono violenza, era stato aperto 9 anni fa.

«Il Comune di Poirino ha deciso di chiudere la Casa delle Donne, importante presidio di protezione, ascolto e supporto per donne che subiscono violenza di genere. All’interno della struttura vi era una ospite, che aveva intrapreso il percorso di ricostruzione della propria vita e che stava effettuando un tirocinio lavorativo, nella speranza di costruirsi un’indipendenza economica. Questa decisione ha determinato il conseguente ritorno della donna alla casa di protezione e l’interruzione del tirocinio - spiegano dal sindacato invitando tutta la cittadinanza a partecipare al presidio di venerdì - Al netto delle motivazioni che portano a questa decisione della Giunta guidata dal sindaco Padalino, troviamo inaudita la determinazione con la quale si è interrotto un percorso di questo calibro, al punto di non concedere neanche una breve proroga allo sfratto per permettere la conclusione del tirocinio».

«Tra gli aspetti più gravi di questa vicenda, inoltre, sono emerse anche insinuazioni rispetto al vissuto personale della donna e all’utilizzo indebito di fondi pubblici per il sostegno al suo alloggio: un atteggiamento disdicevole, che evidenzia, come spesso accade, un atteggiamento di colpevolizzazione della vittima per le violenze subite. Inoltre, a oggi, la sede da destinare alla Cooperativa che gestisce casi simili nel Chierese sarebbe individuata in locali attualmente inagibili e in stato di abbandono: un altro esplicito segnale di superficialità al problema della violenza sulle donne - aggiungono dalla Cgil - Risulta preoccupante nella gestione della vicenda la mancanza di sensibilità e di supporto da parte della Giunta e del suo Sindaco riguardo la piaga sociale della violenza di genere; a ciò si aggiungono i danni derivanti dall’interruzione del percorso intrapreso dall’ospite sfrattata, a cui vanno tutta la nostra solidarietà, aiuto e supporto, in assenza di un interesse reale e concreto da parte dell’Amministrazione».

Dal sindacato chiedono, quindi, a gran voce che «il prezioso presidio della Casa delle Donne di Poirino possa trovare una nuova adeguata collocazione, capace di garantire a quelle estreme fragilità tutta la necessaria e doverosa assistenza in un ambito protetto e riservato».