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VINOVO - Dopo il caso di Trofarello, anche a Vinovo fa molto discutere, politicamente e non solo, il tema dell’agrivoltaico. Una società di Pescara ha presentato, infatti, un progetto per la realizzazione di un impianto con più di 13mila pannelli sollevati da terra su un’area privata in frazione Garino. Le strutture, alte fino a tre metri, dovrebbero sorgere non lontano delle abitazioni di via Bardonecchia e della zona industriale.

Secondo il sodalizio proponente, si tratta di un intervento a basso impatto ambientale, che consentirà di mantenere la coltivazione dei terreni e prevede la piantumazione di alberi per attenuare l’impatto visivo. Dell'iniziativa privata, si è ovviamente interessato anche il Comune. Sul tavolo ci sono le compensazioni ambientali, quantificate in 296mila euro, destinate a interventi di piantumazione e allo sviluppo della rete ciclabile nell’ambito del progetto Corona Verde.

La destinazione di queste risorse, tuttavia, ha sollevato perplessità tra le opposizioni. I consiglieri dei gruppi Vinovo Ci Siamo e Sentiamoci Vinovo – Luca Piardi, Gian Luca Marcolin e Alessandro Maffucci – hanno presentato una mozione chiedendo che i fondi vengano utilizzati principalmente nella frazione di Garino. La maggioranza ha accolto parzialmente la richiesta, impegnandosi a destinare una quota significativa delle compensazioni proprio a interventi nella zona interessata. Dell'argomento fotovoltaico se ne è parlato anche in Parlamento, con un question time presentato dalla deputata della Lega Elena Maccanti, che ha sollecitato il Governo a definire linee guida nazionali per evitare una proliferazione incontrollata di impianti su terreni agricoli, citando anche il progetto di Rfi a Trofarello.