MONCALIERI - Ha solo quindici anni, ma negli occhi porta il peso di una violenza che segnerà per sempre la sua vita. È lui il ragazzo di Moncalieri che, nella notte di Halloween, è stato rapito, picchiato, rasato e gettato nel fiume Dora da alcuni coetanei. Quando si è presentato in caserma, fradicio e tremante, ha raccontato ai carabinieri ogni dettaglio di quella notte. Lo ha fatto più volte, con lucidità e coerenza, tanto che gli investigatori non hanno dubbi sulla veridicità del suo racconto.
Due ragazzi lo hanno attirato in una casa di Torino. Gli hanno sequestrato il telefono, lo hanno chiuso in bagno e lo hanno picchiato per ore. Poi, lo hanno rasato a chiazze, lasciandogli solo pochi ciuffi di capelli, e gli hanno tagliato anche le sopracciglia con una lametta, ferendolo sulle palpebre. Un gesto di umiliazione estrema, ripreso con i cellulari.
Secondo quanto emerge dalle indagini, gli aggressori (almeno tre) farebbero parte di una baby gang che da tempo semina paura nei comuni della cintura sud di Torino, tra Moncalieri, Nichelino e Trofarello. Ragazzi giovanissimi, ma già noti alle forze dell’ordine. E questa volta, dietro la violenza cieca, ci sarebbe anche un video che documenterebbe abusi di natura sessuale: un orrore che si aggiunge all’orrore.
Tutto è cominciato quando il ragazzo, che avrebbe dovuto passare la serata dal nonno, è stato invitato da un compagno di scuola a una festa. Accettando quell’invito, è entrato in un incubo. In quell’appartamento, dove non era mai stato, è rimasto prigioniero per ore, mentre il nonno lo aspettava invano per cena.
Dopo la lunga notte di violenza, i due lo hanno costretto a uscire in strada, lo hanno obbligato a spogliarsi e a entrare nella Dora, minacciandolo con un cacciavite. Poi lo hanno osservato dal ponte e lo hanno deriso. All’alba, come se nulla fosse, lo hanno portato in un bar, gli hanno offerto la colazione e lo hanno abbandonato davanti alla stazione di Porta Nuova. Solo allora il ragazzo ha potuto chiamare la madre.


