«Ieri, proprio a tre giorni dal largo successo elettorale, ho ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura di Torino. L’ipotesi che mi si addebita è di aver compiuto un “falso ideologico”. In sostanza, secondo l’accusa, avrei certificato di avere svolto prestazioni di volontariato presso una associazione di Protezione Civile senza, in realtà, averle eseguite davvero. In questa fase, ovviamente, capirete che non posso dirvi di più nel merito. Ma so e sapete bene chi sono e quali siano i miei e i nostri valori di riferimento. Per questa ragione, pur nella grande amarezza, sono sereno e sono certo che le indagini della magistratura, di cui come sempre sono a disposizione, sapranno accertare la verità, una verità che io già conosco». Così il sindaco Paolo Montagna ha confermato di essere indagato per falso.
In buona sostanza la messa alla prova che aveva concordato con il tribunale per evitare la formalizzazione di una condanna penale, il sindaco in realtà la seguiva arbitrariamente, attestando ore di servizio quando probabilmente svolgeva la sua attività di primo cittadino. Anche la direttrice della Protezione civile è accusata dello stesso reato.