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ORBASSANO - Una donna di Orbassano si è ritrovata sommersa da oltre 20.000 euro di debiti, tra multe, interessi e risarcimenti, per uno scooter che non guidava da anni e che aveva denunciato come rubato. Il caso è ora oggetto di un’inchiesta della procura di Torino. Tutto comincia nel 2015, quando la donna lascia lo scooter in un magazzino edile collegato al compagno. Non usandolo più, se ne disinteressa del tutto. Fino al 2019, quando iniziano ad arrivare le prime sanzioni per infrazioni commesse da un uomo che, a suo dire, non conosce. La sorpresa è totale: lo scooter è ancora immatricolato a suo nome.

La donna tenta di contestare le multe, ma il prefetto le intima di pagare. Scopre nel frattempo che il magazzino è stato venduto. Risalendo all’attuale conducente del mezzo, viene a sapere che lo ha acquistato privo di targa tramite un annuncio su Facebook. Solo nel 2023 la donna presenta denuncia per furto.

Ma è troppo tardi: nel frattempo si accumulano le sanzioni, e il giudice di pace la condanna anche a risarcire 3.000 euro al proprietario di un’auto danneggiata in un incidente causato da chi guidava il suo scooter. La procura aveva inizialmente chiesto l’archiviazione per la denuncia tardiva, ma il giudice per le indagini preliminari ritiene che si possa configurare il reato di ricettazione. Le indagini proseguono.

Resta aperta la questione dei debiti: la donna è formalmente responsabile, anche se non ha mai rimesso piede su quel mezzo. Una vicenda paradossale che solleva interrogativi sulla responsabilità legale dei proprietari di veicoli, anche quando questi sono spariti da anni.