Un cascinale storico, vincolato dalla normativa regionale e paesaggistiche, che è diventato luogo per festeggiare matrimoni, nel quale si offre, tra gli altri servizi, anche il “matrimonio all’americana” e la possibilità di far atterrare elicotteri. Tutto è stato fatto però senza presentare alcuna richiesta agli sportelli competenti. Lo ha scoperto l’Ufficio Tecnico del Comune di Rivalta, che il 21 settembre scorso ha effettuato insieme alla Polizia Municipale un sopralluogo e aperto una pratica a carico dei proprietari di Villa Bernese, conosciuta anche come Cascina L’Indrit. Un edificio settecentesco, già proprietà niente meno che di Vittorio Emanuele II. Secondo i tecnici, gli abusi riguardano in primis la ex stalla, che è stata chiusa per creare una sala dove ospitare 150 coperti, durante i banchetti nuziali. Per la copertura sono stati utilizzati materiali non adeguati. Poi c'è un vialetto dove è stato fatto un battuto di cemento, contrario al vincolo di lasciarlo sterrato per poter assorbire meglio le acque. Infine le fognature, assenti, si limitano ad un pozzo nero che però non era stato pensato per ospitare un gran numero di persone, come quando vengono organizzati i ricevimenti.
«Questo illecito risulta iniziato ben quattro anni fa, nel 2013 - commenta il sindaco Nicola de Ruggiero- che va a ledere un bene di interesse storico che si trova in uno dei posti più belli di Rivalta. Voglio ringraziare il nostro Ufficio Tecnico e la Polizia Municipale per aver scoperto gli abusi, cosa non facile visto che l'unica strada di accesso all'immobile è di fatto nel Comune di Villarbasse, pur essendo il terreno in questione interamente entro i confini del Comune di Rivalta». «Bisogna vigilare -aggiunge ancora de Ruggiero- perché fatti del genere non si ripetano: il patrimonio storico e architettonico è una ricchezza del nostro territorio che va tutelata e valorizzata, non alterata in maniera arbitraria».
««Non avevamo idea ci fosse un vincolo paesaggistico – spiega Francesco Garino, il figlio del proprietario -, abbiamo già avviato le pratiche per la sanatoria. Così come non pensavamo ci fossero delle comunicazioni da fare al Comune. Non chiediamo soldi a nessuno, lavoriamo onestamente e basta».