Da Architetto e psicoanalista alla direzione dell'azienda di famiglia, dopo la morte dei genitori, per non interrompere l'impegno di una vita di mamma e papà, morti tragicamente. E per salvare i posti di lavoro. E' la storia di Alberto e Davide Rosso, figli di Miriam e Beppe Rosso, titolari della Silco a Rivalta di Torino, che il primo novembre 2018 morivano a Lillianes, in Valle d'Aosta, nella loro auto investita da un albero caduto all'improvviso sulla strada per Gressoney.
È stato un evento drammatico che ha cambiato radicalmente le vite dei due giovani uomini, che hanno dovuto decidere, ancora scossi dal dolore per la perdita dei genitori, come proseguire l'attività della Silco, un'azienda solida (2,5 milioni di euro di fatturato e 8 collaboratori), operante nel campo del trattamento superficiale dei metalli, con un'ottima clientela e una reputazione positiva conquistata negli anni grazie al lavoro quotidiano dei coniugi Rosso. «Siamo stati catapultati - dicono Alberto e Davide - nel complesso processo del passaggio generazionale di un'impresa, tra commercialisti, notai e tutta l'ordinaria amministrazione, senza che questo delicato percorso fosse stato minimamente pianificato».
La decisione di Alberto e Davide è stata quella di impegnarsi in prima persona nella gestione dell'azienda, comprimendo gli impegni delle rispettive professioni. «Non abbiamo voluto farci da parte - spiegano - non solo per rispetto ai nostri genitori ma soprattutto per salvaguardare il lavoro dei nostri collaboratori; esistono valori etici sui quali i nostri genitori hanno fondato il loro impegno». I fratelli, anche in virtù delle rispettive competenze, si sono ripartiti i compiti: Alberto maggiormente impegnato verso l'esterno a mantenere i rapporti commerciali, Davide più concentrato sull'organizzazione interna. In questo modo è stata salvaguardata l'operatività dell'azienda, senza alcuna interruzione, continuando a servire con puntualità la clientela.
«I momenti difficili - continuano Alberto e Davide - non sono mancati, viste anche le drammatiche conseguenze del COVID, e non mancheranno; abbiamo dovuto imparare in fretta, ma siamo stati aiutati dalla capacità dei nostri collaboratori, dall'ottima intesa con le case mandanti che rappresentiamo e soprattutto dall'ingresso in consiglio di amministrazione di nostro zio Giancarlo Cortassa, che forte della sua esperienza e capacità commerciale ci è di grande supporto nella nostra attività quotidiana».